Basilica di Santa Maria delle Vigne
La signorile e luminosa piazza delle Vigne è dominata da una delle più antiche e importanti chiese genovesi, la basilica di Santa Maria delle Vigne, circondata da palazzi nobiliari. Il nome della piazza deriva dal fatto che qui si trovavano, nei secoli X-XI, dei vigneti scomparsi con l’urbanizzazione dell’area da parte della famiglia dei Grillo, proprietari dei palazzi qui affacciati.
L’imponente facciata neoclassica della chiesa fu realizzata nel 1842 sulla precedente struttura del 1640, che ancora si rivela nelle sontuose decorazioni interne. L’interno decreta il trionfo del barocco genovese seicentesco, ma in precedenza la basilica aveva un impianto romanico. Venne infatti fondata nel 981 e di quell’epoca è oggi visibile solo l’alto campanile con bifore e pentafore e cuspide ottagonale affiancata da pinnacoli.
La decorazione murale interna avvenne in più tempi, dilungandosi dal XVII al XIX secolo, per questo si può trovare un particolare affiancamento di stili. Uscendo dal portoncino laterale della navata destra è possibile ammirare il quattrocentesco portale, sormontato da una statua del Padreterno e da una lunetta affrescata dal Piola.
Tornando sulla piazza, a sinistra della facciata principale, dopo aver imboccato vico del Campanile delle Vigne, è possibile intravvedere il chiostro dei Canonici delle Vigne (XII secolo). Passando sotto l’archivolto , alla vostra destra, è visibile la tomba sospesa di Incisa Vivaldi, del 1304, arricchita da un fronte di sarcofago romano del II secolo, che raffigura La morte di Fedra.