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Una Passeggiata tra le opere di Jimenez Deredia a Genova

Una Passeggiata tra le opere di Jimenez Deredia a Genova
Otto grandi sculture dello scultore Jiménez Deredia si stagliano imponenti negli scenari della città di Genova. Secondo l’artista costaricano il tessuto urbano con la sua cultura, storia e le sue forme si offre come sfondo ideale per presentare le sue opere.
Le dimensioni circolari e ovali ricorrenti nel suo immaginario vi accompagnano in un percorso fluido e armonico che parte dalla stazione di Genova Brignole. Fermatevi per un momento prima di entrare ed essere riportati alla realtà dal fischio dei treni per ammirare Pareja, questa coppia bronzea morbidamente unita in un abbraccio che riposa silenziosa davanti alle alte vetrate della stazione.
Il viaggio reale e metaforico prosegue lungo l’arteria principale della città, via XX Settembre, con i suoi negozi illuminati e i suoi edifici liberty. Mentre risalite lungo la via non perdetevi i dettagli dei soffitti, dei pavimenti e lasciatevi incantare dalla maestosità del Ponte Monumentale.
Conquistate la cima e vi ritroverete faccia a faccia con Crepuscolo, la scultura che scruta l’orizzonte e vi nasconde ancora per un poco il cuore della città: Piazza De Ferrari, l’epicentro della vita genovese, che con la sua fontana divide l’epoca moderna dei palazzi affacciati da quella medievale dei vicoli alle sue spalle.
Seguite la linea circolare della piazza per ammirare un altro simbolo della sfericità e del mutare della materia: Evolución la più grande opera della produzione del maestro Deredia che è stata esposta in precedenza una sola volta, a Città del Messico nel 2015.
È arrivato il momento di iniziare la discesa, verso un altro momento della storia della città e di questo percorso, proseguendo verso Piazza Matteotti dove vi accoglierà Continuación, l’essere che solleva verso il cielo il simbolo della propria esistenza, la sfera che racchiude il mistero della vita in continua trasformazione. Ancora giù in via San Lorenzo dove a metà della via potete voltarvi indietro per ammirare la facciata della Cattedrale dedicata al Santo, nei suoi colori così caratteristici a Genova e le sue leggende nascoste tra i portali e al suo interno.
Il vostro tragitto non è ancora concluso e vi porta ora al Porto Antico, questa zona così diversa, così moderna eppure un luogo che per tutti i Genovesi ormai sa di casa da quando, nel 1992, Renzo Piano l’ha trasformata in quello che vedete oggi. Qui incontrerete prima il Viaggio, poi Incanto, quindi Rifugio: le tre sculture bianche e lucenti di un marmo pulitissimo e vibrante sotto l’aria salina del mare che le circonda, sembrano parte di quelle linee bianche dell’architettura che compone il Bigo e le vele, un unico colore e un unico messaggio in questo porto.
Spingetevi fino all’ultima tappa di questo pellegrinaggio dove Arullo, la statua bronzea che chiude questa mostra a cielo aperto, vi costringerà a voltarvi indietro, come per guardare al viaggio appena concluso, per comprendere il mutamento che avete compiuto nel tempo e nell’esperienza e, ancora una volta, ammirare l’ordine cosmico della sfera derediana che si ripete nella Biosfera di vetro alle sue spalle e nel mare che, con le sue onde, compie lo stesso movimento da quando la vita ebbe inizio.