Troppo bello per essere veroâ: copie dâautore da Rubens e Van Dyck
Musei di Strada Nuova â Palazzo Bianco
Con la sezione âTroppo bello per essere veroâ i Musei di Strada Nuova presentano al pubblico, restaurate per lâoccasione, le intriganti e affascinanti âcopie dâautoreâ da Rubens e Van Dyck delle collezioni civiche. Le opere provengono dalla più grande quadreria che una famiglia di artisti genovesi avesse mai raccolto nella propria casa-bottega, quella dei Piola, fucina di artisti come Domenico Piola, il capo-bottega, di suo figlio Paolo Gerolamo, del genero Gregorio De Ferrari e di suo figlio Lorenzo. I dipinti autografi dei due grandi artisti fiamminghi si trovavano nelle quadrerie dellâaristocrazia locale ma, tra XIX e XX secolo, spesso presero le vie del mercato dellâarte e del collezionismo internazionale; in alcuni casi, nel Novecento arrivarono oltreoceano, nelle sale dei più importanti musei del mondo, dove ancora oggi sono esposti. La pratica della âcopiaâ da grandi maestri come esercizio di studio e apprendistato per i giovani artisti era piuttosto usuale in tutte le botteghe seicentesche. Quello che è eccezionale è il numero di copie che vennero realizzate nellâatelier dei Piola che, per volontàdella loro ultima erede, Carlotta Ageno De Simoni, entrarono a far parte delle collezioni civiche nel 1913. Peraltro, conosciamo nel dettaglio lâaspetto della casa dei Piola, in salita San Leonardo, nel 1768, quando capo-bottega era Giovan Battista Piola figlio di Domenico: un prezioso Inventario, infatti, ne âfotografaâ la disposizione di arredi e dipinti stanza per stanza, quando ancora tutte le âcopieâ si trovavano in quella sede, la casa di famiglia.