Quando Amati incontrò Stradivari: “Stradivarius del Vaticano”
Ha tre secoli di vita, ma un suono che non invecchia. Il violoncello “Stradivarius del Vaticano” è una rarità assoluta: costruito nel 1620 da Nicolò Amati e poi trasformato da Antonio Stradivari, oggi è in prestito dall’“Academia de Arte de Florencia”.
Due firme leggendarie sullo stesso strumento: un incontro quasi impossibile nella storia della liuteria. Il suo timbro unisce la dolcezza amatesca alla potenza e alla brillantezza stradivariana: nei bassi vibra con calore profondo, nei registri acuti si apre con luce e chiarezza. È un suono che racconta il genio italiano, la sua eleganza e la sua capacità di far parlare il legno.
Roberto Trainini lo porta in scena come un compagno di viaggio più che uno strumento: tra le sue mani, questo violoncello antico diventa sorprendentemente attuale. E per una sera, nella sala del GOG, sarà come ascoltare la storia — in prima persona.
Roberto Trainini, violoncello
Stella Ala Luce Pontoriero, pianoforte
Programma: Brahms Sonata n. 1 in mi minore op. 38, Sonata n. 1 in sol maggiore op. 78 per violino (arrangiamento in re maggiore per violoncello), Sonata n. 2 in fa maggiore op. 99
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Orari:
Ore 20:30