Palazzo Stefano Lomellini (Palazzo Lomellini - Doria Lamba)
Incluso negli elenchi dei Rolli a partire dal 1588, il palazzo attuale è frutto di un ampliamento settecentesco opera dell’architetto ticinese Gregorio Petondi a partire dal 1775.
Passato in proprietà ai Lomellini e, infine, ai Doria Lamba che lo detengo ancora oggi, l’edificio è frutto di un lungo percorso progettuale che si modifica di pari passo con l’evolversi delle operazioni per l’apertura di Strada Nuovissima, oggi via Cairoli, avvenuta tra il 1778 e il 1786 ad opera dello stesso Petondi.
Il palazzo presenta una soluzione architettonica particolarmente interessante, che mette in comunicazione i due differenti e contrapposti ingressi, dando vita ad un sistema di cortili e atri. Recenti acquisizioni documentarie hanno permesso di conoscere l’evoluzione progettuale del complesso edilizio, che avvenne su preesistenze di origine medievale e su antichi tracciati viabilistici.
L’interno fu riorganizzato nei suoi spazi secondo la ‘moderna’ disposizione francese, con camere, salotti e gallerie en enfilade che consentono di percorrere gli ambienti dell’appartamento secondo un percorso ad anello. Ambienti che, secondo l’ormai diffuso gusto rocaille, furono aggiornati da decorazioni in stucco – opera dei ticinesi Cantoni.
Nell’appartamento al piano nobile, che oggi ospita il Circolo dei Nobili, è presente una piccola cappella per la quale era originariamente prevista la statua dello scultore francese Pierre Puget dedicata all’Immacolata poi donata al vicino oratorio di San Filippo Neri e oggi sostituita – nella sua collocazione originaria – da una buona interpretazione del medesimo tema, opera di Francesco Maria Schiaffino.
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