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Palazzo Baldassarre Lomellini

Palazzo Baldassarre Lomellini - Andrea Semino - Storie di Scipione l’Africano

Costruito a partire dal 1562 per volere di Baldassarre Lomellini dall’architetto Giovanni Ponzello, l’edificio appartenne per un lungo periodo ai Salvago che ne acquisirono la proprietà alla fine del Cinquecento per poi venderla a Cristoforo Spinola, ambasciatore della Repubblica di Genova a Parigi. Quest’ultimo ne rinnovò in chiave neoclassica forme architettoniche e decorazioni. In seguito venne acquisito da Domenico Serra e dalla famiglia Campanella e più tardi pesantemente danneggiato dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.

Della prima fase dell’edificio, affrescato da Andrea Semino e Giovanni Battista Castello con episodi di storia romana e Storie di Enea, rimane oggi testimonianza grazie ai rilievi che Pietro Paolo Rubens inserisce all’interno della raccolta I Palazzi Moderni di Genova, pubblicata ad Anversa nel 1652.

Gli interventi settecenteschi voluti da Cristoforo Spinola modificarono sia l’assetto distributivo sia l’aspetto decorativo del palazzo cinquecentesco. Organizzati dall’architetto francese Charles de Wailly e da Emanuele Andrea Tagliafichi, i lavori di restauro dotarono la dimora di un nuovo assetto neoclassico e di un atrio ovale a piano terreno.

Fu poi completamente rinnovato il salone al piano nobile, da quel momento in poi conosciuto come "Salone del Sole", e i due tempietti neoclassici sul terrazzo.

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