Palazzo Agostino Ayrolo
Il palazzo, nelle forme attuali, è il frutto di vari interventi edilizi che si succedettero tra il Cinquecento e l’Ottocento. Passato nella seconda metà del Seicento ai Negrone, che ne restano i proprietari fino a oggi, l’edificio fu nuovamente al centro di un vasto rinnovo alla fine del Settecento.
In quel periodo, infatti, il capo d’opera Antonio Barabino compì un generale riordino del prospetto sulla piazza, arrivato al suo definivo assetto solo nel corso del secolo successivo. In conseguenza della sistemazione dell’area e dell’apertura di via Carlo Felice (oggi via XXV Aprile) tra il 1825 e il 1828, Carlo Barabino realizzò il secondo portale di accesso, modulato sull’architettura di quello già esistente.
All’interno il palazzo vanta una notevole ricchezza decorativa con affreschi e decorazioni su committenza di Agostino Ayrolo.
Nel primo trentennio del Seicento il primo piano nobile venne decorato e affrescato secondo accorgimenti che rimandano alla cultura figurativa cortonesca , mentre intorno al 1700, su committenza di Gio. Antonio Negrone, Domenico Parodi affrescò la volta di una sala con "La gloria della famiglia Negrone".
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