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Messaggio di stato

La tavola di Natale a Genova

La tavola di Natale a Genova
Non sarebbe Natale senza la straordinaria ricchezza della cucina genovese. Partiamo allora dal piatto della Vigilia, il Cappon Magro: magro, perché di pesce e quindi adatto al “digiuno” della notte prima di Natale; un autentico trionfo di sapore e colori, una piramide di strati di pesci diversi e verdure coloratissime, sostenuti da una base di “galletta del marinaio” inumidita con l’aceto e ricoperti di profumatissima salsa verde, con maestosi scampi e gamberi a coronare il capolavoro. La ricetta del Cappon Magro: www.visitgenoa.it/it/cappon-magroIl pranzo di Natale si può aprire, per i più tradizionalisti, con i Natalini in brodo di cappone, lunghi maccheroni serviti appunto in brodo e arricchiti con bocconcini di salsiccia; o con le Lattughe ripiene, anche loro in brodo, altro esempio di come la cucina genovese riesca a inventare sapori ricchissimi da ingredienti e tecniche di grande semplicità.  Ricetta: www.visitgenoa.it/it/lattughe-ripiene-brodo E per secondo una coloratissima Cima alla genovese in una ricetta che nobilita un taglio povero di carne con un ripieno di ingredienti elementari ma pieni di sapore. La ricetta della Cima: www.visitgenoa.it/it/cima-çimmaA Santo Stefano,  invece, a farla da padroni saranno i  Raieu cö u toccu, ovvero i ravioli con il sugo di carne: dove il sugo di carne si prepara facendo cuocere un pezzo di carne intera (un “tocco”, appunto) molto a lungo, nella salsa di pomodoro profumata con erbe, funghi secchi e pinoli. Nei ravioli invece finiranno tritati gli avanzi delle carni del giorno prima, accompagnati dalle erbette selvatiche dei campi, come la boragine. La ricetta dei Ravioli: www.visitgenoa.it/it/ravioli-di-carne-ravieu. La ricetta del Toccu:  www.visitgenoa.it/it/sugo-di-carne-u-toccuInfine il dolce,  con un protagonista assoluto della cucina genovese: il Pandolce, o Pandoçe. Si tratta di un classico pane arricchito con canditi, uvetta, pinoli e finocchietto, che si può trovare in due versioni. Quella più antica e tradizionale, che viene segnalata fin dai tempi di Andrea Doria, è alta e ha una lunghissima, laboriosa lievitazione quella più recente, e più ricca, è bassa, ricca di burro e con una consistenza più vicina a una frolla.  Ricetta Pandolce tradizionale: www.visitgenoa.it/it/pandolce-pandoçe Ricetta Pandolce basso: www.visitgenoa.it/it/pandolce-basso