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Messaggio di stato

La Genova dei cantautori

La Genova dei cantautori

Genova e la musica, Genova e le canzoni… in molti si sono chiesti come mai proprio a Genova, a partire dagli anni Sessanta, si sia creato l’ambiente perfetto perché tanti straordinari cantautori potessero regalarci un tesoro di canzoni indimenticabili, che sono entrati nella cultura e nel cuore di tutti gli italiani.

Qualcuno ha detto che è per via del mare, perché a Genova, porto principe del Mediterraneo, le novità arrivano prima che altrove: il jazz, lo swing, il rock’n’roll, le opere degli chansonnier francesi.

Ma forse è il mare perché dà un orizzonte infinito, per la luce di Genova, per i suoi blu e i suoi verdi.

Resta il fatto che Genova è legata ai cantautori e alle grandi canzoni italiane, che spesso la raccontano o la evocano: le creuze di mare e i caruggi della Città vecchia di Fabrizio De Andrè, la soffitta sul mare (di Boccadasse) e “la grande tartaruga con i tetti a scaglie grigie” di Gino Paoli, senza dimenticare che “chi guarda Genova sappia che Genova si vede solo dal mare”, come ci avvisa Ivano Fossati.
Deve essere un incantesimo davvero potente, quello di Genova, se la canta anche un piemontese come Paolo Conte, sa perfino cos’è la “macaja, scimmia di luce e di follia”! E ci ricorda che “Onda su onda, il mare ci porterà alla deriva”, lo cantava così bene Bruno Lauzi, un genovese anche lui.  E ancora l’eleganza Umberto Bindi, la malinconia di Luigi Tenco, l’energia dei New Trolls…

La storia ci parla anche del grande ruolo di altri due genovesi, i fratelli Reverberi, che dopo aver passato tanto tempo con gli amici e colleghi musicisti al bar Igea o sulle panchine di Via Cecchi, hanno facilitato il loro incontro con la discografia e ne hanno fatto la leggenda che sono ancora oggi.

Le panchine di via Cecchi, su cui oggi sono scritti i nomi dei cantautori; ma anche le friggitorie di Sottoripa, le insegne di teatri e locali che magari non esistono più ma che hanno sentito le loro voci cantare; fino al cimitero di Staglieno, dove riposa Fabrizio De Andrè: tutta la città risuona della musica dei genovesi.

Per incontrarli e per emozionarsi davanti a manoscritti, strumenti a loro appartenuti, prime edizioni e altri memorabilia, il luogo ideale è l’Emporio Museo di Via Del Campo 29rosso: non solo un museo ma un luogo vivo dove incontrare  anche i protagonisti di oggi della musica genovese.

Sì, è proprio in via del Campo, dove “c’è una preziosa, gli occhi verdi color di foglia”.