Giornate Fai d'autunno 2025
Anche Genova tre tra gli oltre 700 luoghi eccezionali, solitamente non visitabili, poco conosciuti e lontani dai consueti itinerari turistici, protagonisti delle Giornate FAI d’Autunno 2025, in programma sabato 11 e domenica 12 ottobre in 350 città, da nord a sud della Penisola. Torna per la quattordicesima edizione il grande evento di piazza che il FAI dedica ogni autunno al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese: una festa diffusa – organizzata dalle Delegazioni FAI e dai Gruppi FAI sul territorio, con l’importante partecipazione dei giovani volontari – che conferma l’impegno della Fondazione nel promuovere presso la cittadinanza, più larga possibile, la conoscenza del patrimonio, ricchissimo e variegato, di storia, arte e natura del nostro Paese, per favorirne la tutela e la valorizzazione con il contributo di tutti, e così svolgere la sua missione di educazione culturale e civica. Partecipare alle Giornate FAI d’Autunno non è solo un’occasione per scoprire e per godere del patrimonio che ci circonda, ma anche un modo concreto per contribuire alla sua cura e alla sua valorizzazione attraverso l’attività del FAI; ad ogni visita si potrà sostenere, infatti, la missione della Fondazione con una donazione.
I tre luoghi aperti a Genova per le giornate FAI d'autunno
- Antica barberia Giacalone
Situata in vico dei Caprettari, tipico "caruggio" del centro storico di Genova, questa piccola Barberia è uno dei più antichi locali del capoluogo ligure, un vero gioiello da scoprire nel cuore della città. Su una superficie di soli 10 metri quadrati, la bottega fu aperta dal barbiere Giacalone nel 1882. Qualche decennio dopo, nel 1922, il figlio Italo fece rinnovare l'arredamento interno secondo le tendenze art déco dell'epoca. La bottega appartenne a Giacalone dal 1922 al 1992, anno in cui, alla morte del barbiere, venne acquisita dal FAI grazie a una sottoscrizione pubblica attivata dalla Delegazione di Genova.
L'arredamento d'epoca della bottega è caratterizzato da uno scenografico gioco di specchi e vetri cattedrale. Sullo sfondo di tradizionali piastrelle bianche, infatti, il vivace effetto dei vetri colorati sulle pareti e sul soffitto, nonché quello delle lampade e dei riflessi negli specchi ovali, avvolgono e sorprendono il visitatore.
Terminati i lavori di restauro e manutenzione, la Barberia ha recentemente riaperto i battenti dopo un periodo di chiusura al pubblico. La Fondazione ne ha affidato la conduzione a giovani barbieri genovesi di antica tradizione per svolgere quotidianamente servizio di barberia.
La Barberia sarà aperta sabato 11 ottobre, dalle ore 10 alle ore 17, durante l'orario di lavoro del barbiere. Non sono previste visite, ma sarà possibile vederla in attività, grazie al lavoro del barbiere. - Basilica di Santa Maria Immacolata
Fino alla metà dell'Ottocento, l'area oggi occupata dalla Basilica dell'Immacolata era una valle verde tra i colli di San Bartolomeo e San Rocchino, dominata dal colle di Murtedo con ville e uliveti. Da qui partivano tre percorsi: la via dei Santi Giacomo e Filippo, la salita dei Cappuccini e la crosa di San Rocchino, con cappella di San Rocco legata ai Fieschi. L'intero comprensorio apparteneva infatti alla storica villa Fieschi, poi smembrata. Nel 1835 Carlo Barabino progettò via Assarotti, trasformando l'assetto urbano e preparando il terreno alla futura costruzione della Basilica.
La Basilica dell'Immacolata nacque nel 1854 per iniziativa di Pietro Gambaro, che donò i terreni e avviò i lavori, interrotti alla sua morte. Nel 1863 l'arcivescovo Charvaz rilanciò il progetto, affidato a Maurizio Dufour, che lo ridisegnò in stile neo-quattrocentesco; la chiesa fu aperta al culto nel 1873 e arricchita negli anni con campanile, cupola, cappelle, mosaici e vetrate. Leone XIII la elevò a Collegiata (1894) e Pio X a Basilica Minore (1905). Colpita dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, fu più volte restaurata nel Novecento, fino ai lavori su facciata e interni degli anni '90, rimanendo un fulcro artistico, culturale e religioso della città, simbolo della devozione mariana e del patrimonio storico genovese.
Uno dei veri tesori della Basilica è la possibilità di salire sui matronei e godere di una vista mozzafiato delle navate dall'alto, oppure di affacciarsi dalle tribune esterne e ammirare la facciata e la suggestiva via Assarotti da un punto di osservazione unico. Appena varcato il portone, si resta senza fiato davanti all'imponente organo monumentale G.W. Trice (1890), circondato da sei colonne marmoree e splendidi intarsi lignei. E come piccola meraviglia extra, ai lati si trovano due rarissime acquasantiere ricavate da valve di tridacna gigante, provenienti dall'Oceano Pacifico: un dettaglio naturalistico che stupisce per bellezza e rarità.
Sabato: 10:00 - 17:00 (ultimo ingresso 16:00)
Domenica: 14:30 - 17:30 (ultimo ingresso 16:30)
In caso di forte affluenza, le visite potrebbero essere interrotte anticipatamente e concludersi prima dell’orario previsto. - Palazzo Celesia
Nel 2025 Genova celebra l'800, epoca di trasformazioni urbanistiche e sociali. Palazzo Celesia si trova proprio in Via Assarotti, emblema di questa stagione, nata dal piano regolatore di Carlo Barabino del 1825, che aprì la città oltre le mura medievali verso un modello moderno ed europeo. Ampia e razionale, la via divenne simbolo della borghesia emergente, accogliendo eleganti palazzi e istituzioni. Attraverso di essa si legge la storia di una Genova in evoluzione, fedele però alla propria anima.
Gli affreschi di Niccolò Barabino a Palazzo Celesia rappresentano un passaggio cruciale per la pittura ottocentesca a Genova, segnata dalla nuova committenza borghese e dall'idea, di matrice mazziniana, che l'arte dovesse avere un ruolo educativo. Domenico Celesia, fervente mazziniano, scelse infatti temi civili e morali per la decorazione del suo palazzo. Sul piano formale, si abbandonano gli eccessi barocchi del XVII e XVIII secolo, con prospettive illusionistiche e decorazioni ridondanti, a favore di uno stile neocinquecentesco: partizioni nette tra affreschi e stucchi, chiarezza narrativa e leggibilità, in linea con un gusto più razionale e didattico, coerente con le nuove esigenze della società moderna.
Avrete l'occasione unica di varcare le porte di un palazzo solitamente chiuso al pubblico, un autentico gioiello nascosto che custodisce un capitolo fondamentale della storia culturale e artistica di Genova.
Sabato: 10:00 - 17:30 (ultimo ingresso 16:30)
Domenica: 10:00 - 17:30 (ultimo ingresso 16:30)
In caso di forte affluenza, le visite potrebbero essere interrotte anticipatamente e concludersi prima dell’orario previsto.
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