Fedra di Jean Racine
E' ospite del Teatro Nazionale di Genova, sulla scena del Teatro Ivo Chiesa, Fedra di Jean Racine, regia di Federico Tiezzi, una produzione Compagnia Lombardi-Tiezzi, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Teatri di Pistoia Centro di Produzione Teatrale.
Dopo aver affrontato negli anni le tragedie di Sofocle (Antigone) ed Euripide (Ifigenia in Aulide e Medea), con Fedra il regista toscano torna al mito greco, scegliendo la traduzione del poeta Giovanni Raboni, a venti anni dalla sua scomparsa, dirigendo una compagnia di attori e attrici composta da Elena Ghiaurov (Fedra), Catherine Bertoni de Laet (Aricia), Martino D’Amico (Teseo), Valentina Elia (Ismene), Riccardo Livermore (Ippolito), Bruna Rossi (Enone) e Massimo Verdastro (Teramene).
Nel palazzo reale di Trezene, di cui restano solo rovine, all’interno di una stanza della reggia simile a una camera di tortura, Fedra si dibatte nella morsa di una passione tanto irrefrenabile quanto impossibile: ama il figliastro Ippolito, figlio di primo letto del marito Teseo. Non ricambiata nella passione, Fedra calunnia Ippolito di un tentativo di stupro. Il ritorno di Teseo sarà il segnale di un inesorabile tracollo, che farà precipitare gli eventi verso la tragedia. Fedra è un dramma borghese, quasi un Ibsen ante-litteram che, pur imbevuto di cristianesimo e filosofia morale, è diventato nei secoli, secondo il regista, «la più grande opera sulla passione erotica che il teatro abbia mai prodotto».
Federico Tiezzi immagina una Grecia “mentale e onirica”: l’ambientazione è l’interno della reggia, una stanza simile a una camera di tortura, in cui Fedra si dibatte nella morsa di una passione tanto irrefrenabile quanto impossibile. Il regista, che ha curato anche la scenografia insieme a Franco Raggi e Gregorio Zurla, scrive nelle sue note di regia: «Questa tragedia dell’inconscio ha il linguaggio del più grande autore di teatro che la Francia abbia avuto sotto Luigi XIV: una parola che mostra, individua, razionalizza emozioni e tensioni e nello stesso istante le cela sotto il nitore levigato della versificazione. Mentre tutto sembra scivolare via nella musica dell’alessandrino, il buio fondo di questa tragedia della disperazione e dell’inconscio, dell’Ordine e del Disordine, emerge con maggiore evidenza. Fedra, sconvolta dalla sua passione, infrange l’ordine morale e familiare. L’amore porta il disordine meraviglioso del cuore umano».
Jean Racine scrive la tragedia nel 1677, sulla base dell’Ippolito di Euripide e della Fedra di Seneca definendola “la migliore delle mie tragedie”. La vicenda di questa eroina tragica, pur imbevuta di giansenismo e di filosofia morale, risulta perfetta per i fini educativi. Infatti, l’autore spesso riconobbe il teatro, strumento insostituibile per elevare la virtù degli spettatori attraverso la condanna delle passioni e dei vizi. La tragedia, come nella classicità greca, deve aiutare lo spettatore a liberarsi dalle passioni attraverso la catarsi, possibile solo partecipando in maniera totale agli avvenimenti tragici: lo spettatore diviene testimone della passione amorosa di Fedra, delle sue conseguenze disastrose ed è così costretto a scegliere tra la condanna e la pietà, tra la
partecipazione emotiva e il giudizio. Fedra - affermava Racine nella prefazione alla tragedia - “non è infatti né del tutto colpevole, né
del tutto innocente”. E tutti i personaggi hanno qualcosa da nascondere: Fedra l’amore incestuoso, Teseo le sue innumerevoli fughe amorose, Ippolito l’amore per Aricia, che discende da una stirpe nemica e assassina, la nutrice Enone un intrigo bugiardo e colpevole.
Fedra di Jean Racine; traduzione Giovanni Raboni, regia Federico Tiezzi
costumi Giovanna Buzzi; luci Gianni Pollini, movimenti coreografici Cristiana Morganti; canto Francesca della Monica
produzione Compagnia Lombardi-Tiezzi, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Teatri di Pistoia Centro di Produzione Teatrale
Info e biglietti telefono 010 5342 720; e-mail teatro@teatronazionalegenova.it
Info utili
Orari:
venerdì ore 20:30; sabato ore 19:30; domenica ore 16:00