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COME UNA LINGUA DI FUOCO

si resta dall'altra parte dell'oceano ma viaggiando a ritroso di qualche secolo, all'epoca dei Conquistadores, per un incontro tra il Festival in una notte d'estate di Lunaria ed il Festival internazionale di poesia promosso dal Circolo dei Viaggiatori nel tempo: "Come una lingua di fuoco" è il racconto dell'invasione dell'attuale Messico nelle parole dei vinti, gli indigeni Aztechi. Ai loro occhi, gli occupanti spagnoli sono come "extraterrestri" di fronte ai quali si ritrovano del tutto impotenti: le "trombe di fuoco" dell'esercito invasore annientano gli archi e le frecce, e Montezuma diventa l'eroe tragico dell'intera vicenda: non riesce a capire, non sa decidere se resistere o fuggire; gioca a nascondino con il nemico fino a che questi non piomba nel suo palazzo splendente d'oro per saccheggiarlo. Il re verrà prima ossequiato, poi imprigionato, infine ucciso. Lo spettacolo è firmato dall'Ensemble Phonodrama: Andrea Nicolini recita un monologo basato sul Codice Fiorentino di Fray Bernardino de Sahagùn e altri testi storici del periodo della Conquista; Gianluca Nicolini, al flauto, e Fabrizio Giudice, alla chitarra, lo accompagnano eseguendo musiche di Leo Brower, Roberto Sierra, Carlos Chavez, Heitor Villa Lobos, Joaquin Rodrigo, Alexandre Yague, Jacques Ibert, Jacques Castérède, Franco Margola.

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