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Benedett'Ottocento

Villa Serra di Comago (photo Jacopo Baccani 2025)
Calendary Dal 18-09-2025 al 06-11-2025

In occasione di Genova e l’Ottocento, la Fondazione Ordine Architetti di Genova torna a Palazzo Ducale con un nuovo appuntamento culturale: Benedett’Ottocento. Architettura e urbanistica nella Genova del XIX secolo. Un ciclo di sei conferenze, a cura di Jacopo Baccani, che coinvolgerà studiosi ed esperti del settore per ripercorrere le trasformazioni urbane, architettoniche e paesaggistiche che hanno segnato la città nell’Ottocento, secolo spesso percepito come l’ultima “età dell’oro” prima del “maledetto Novecento” ma che, in realtà, continua a influenzare le scelte urbanistiche e culturali odierne.

Gli incontri, a ingresso libero fino a esaurimento posti, si terranno alle ore 20.30 nella Sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale. Le conferenze sono valide 2 CFP ciascuna per gli architetti previa iscrizione su Formagenova.it.

 

18 settembre 2025
Gian Luca Porcile
CIRCONVALLAZIONE A MORTE
Staglieno, alter ego dello sviluppo urbano genovese

Nel XIX secolo numerose città europee si espandono oltre le cinte murarie, rese in parte obsolete dai progressi delle tecniche militari. A Genova, l’orografia del territorio e la complessità del sistema difensivo determinano una situazione particolarmente articolata. Alcune funzioni urbane, come esemplificato dal Cimitero monumentale di Staglieno, vengono trasferite all’esterno, mentre ragioni pratiche, estetiche e culturali plasmano l’area tra i bastioni cinquecenteschi e le Mura Nuove seicentesche, creando uno degli esempi più singolari e suggestivi di espansione urbana ottocentesca.

Gian Luca Porcile (Genova, 1971) è Dottore di ricerca in Architettura. Ha scritto sul rapporto tra scienze naturali e teoria architettonica, nonché sull’architettura di età contemporanea a Genova. Tra le sue pubblicazioni si segnalano: Lo scontro sul grattacielo: i rapporti tra Italia e America e il dibattito sull’edificio alto tra le due guerre (2017); Il quartiere INA-Casa Forte Quezzi come progetto di paesaggio (2018); Da Zevi a Labò, Albini e Marcenaro. Musei a Genova 1948–1962: intersezioni tra razionalismo e organicismo (con Marco Spesso, 2019); Il Mercato del pesce di Genova (2019); Museo d'Arte Orientale E. Chiossone. Mario Labò (2022).

 

25 settembre 2025
Antonio Lavarello
UN CUBETTO PER DOMARLI
Tipologia edilizia, orografia genovese e speculazione immobiliare

A Genova nei primi decenni del XIX secolo la borghesia si ispira al palazzo aristocratico definito nel ‘500 da Galeazzo Alessi per mettere a punto un nuovo tipo di edificio residenziale, destinato a essere impiegato nella realizzazione dei nuovi quartieri attorno alla città antica. Si tratta di una molecola flessibile, capace di adattarsi all’orografia del territorio genovese e alla standardizzazione richiesta dalla speculazione edilizia. Il palazzo di abitazioni contribuirà a produrre una suggestiva immagine della città e subirà significative evoluzioni nel corso dell’Ottocento e per buona parte del secolo successivo.

Antonio Lavarello (Genova 1981) è architetto e PhD. Svolge attività didattica, divulgativa e di ricerca occupandosi di storia, teoria e critica dell'architettura in collaborazione con diversi soggetti. Ha firmato o curato decine di pubblicazioni; tra le più recenti relative all’architettura genovese di età contemporanea: 1992 Piano per Genova (con Emanuele Piccardo, plug_in), Euroflora 1966-2022. Paesaggi in mostra (con Paola Sabbion, Genova University Press) e Il Palazzo della Rinascente. Marco Lavarello, Aldo Molteni (Sagep). È docente a contratto presso il Dipartimento di Architettura e Design dell’Università di Genova. È co-titolare dello Studio Lavarello.

 

1 ottobre 2025
Sara Rulli
IL DERBY DEI TEATRI
Carlo Felice VS Gustavo Modena: due idee di città

Entrambi sorti nel corso dell’Ottocento, i teatri Carlo Felice e Gustavo Modena sono il paradigma per comprendere l’idea di crescita – urbanistica, architettonica, culturale e sociale – di Genova e Sampierdarena prima dell’annessione alla Grande Genova e, quindi, dell’unione sotto la medesima amministrazione. Gli artefici che delinearono quell’idea di teatro (e di città) furono due: Carlo Barabino e Nicolò Bruno, un architetto e un architetto-ingegnere il cui operato, poliedrico e sfaccettato, fu fondamentale per la definizione della nuova città borghese e delle sue infrastrutture.

Sara Rulli (Genova, 1975) è architetto e ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Storia e conservazione dei beni culturali artistici e architettonici presso l’Università di Genova, ateneo per il quale collabora anche alla didattica. Funzionario presso i Musei Nazionali di Genova, si è dedicata allo studio degli spazi del collezionismo, dell’architettura e del paesaggio genovese e ligure partecipando a convegni nazionali e internazionali e pubblicando articoli e saggi su riviste specialistiche; nell’ambito della divulgazione scientifica ha preso parte a numerosi seminari sulle vicende urbane e architettoniche della propria città.

 

9 ottobre 2025
Matteo Frulio
C'ERA UNA VOLTA IL GENOASHIRE
La grande stagione dei giardini paesaggistici

Genova ebbe un ruolo di primo piano nell’ispirare i primi teorici britannici del giardino cosiddetto “all’inglese”. Andrea Tagliafichi, Carlo Barabino e Michele Canzio dimostrano, a loro volta, di cogliere appieno gli spunti d’oltremanica sull’architettura dei giardini che emergono dallo studio di documenti, progetti e disegni inediti realizzati per l’aristocrazia locale. Genova diviene luogo di ispirazione per i giardini britannici e, a sua volta, sarà ispirata dagli inglesi per la creazione di giardini purtroppo perduti come Villa Lomellini a Multedo e di quelli conservati di Villa Pallavicini a Pegli e Villa Galliera a Voltri.

Matteo Frulio (Genova, 1983) è laureato con lode in Progettazione delle Aree Verdi e del Paesaggio. È docente di Arte e Immagine e, dal 2017 al 2025, è stato direttore del Parco Storico di Villa Duchessa di Galliera a Genova Voltri. Ha collaborato con l'Università di Genova per i laboratori di Restauro del Giardino Storico e tiene numerose conferenze sulle ville storiche in qualità di esperto. È autore di pubblicazioni e cataloghi. Ha frequentato i percorsi formativi organizzati dalla Fondazione Scuola per i Beni Culturali del Ministero della Cultura, inoltre ha approfondito i suoi studi attraverso esperienze presso le Università di Oxford e Cambridge.

 

16 ottobre 2025
Caterina Tamagno
GENOVA SOTTO VETRO
Il verde urbano tra coltivazione e contemplazione

Nel corso dell’Ottocento, Genova si distingue per una trasformazione del paesaggio urbano, con il verde che assume un ruolo sempre più centrale, sospeso tra gusto per l’esotico e desiderio di contemplazione estetica. ‘Genova sotto ‘vetro’ ripercorre l’introduzione e la diffusione delle collezioni di camelie e palme nei giardini storici della città, indagando le dinamiche culturali, botaniche e sociali che hanno guidato queste scelte. Tra coltivazione scientifica e contemplazione romantica, il giardino ottocentesco emerge così come luogo di dialogo tra natura e architettura, tra sapere botanico e gusto borghese

Caterina Tamagno (Genova, 1988) è Architetta del Paesaggio. Laureata al corso interfacoltà di Genova Torino Milano nel 2014, sin da subito inizia la sua formazione presso lo studio DODI MOSS di Genova, dove collabora a progetti di riqualificazione di spazi pubblici. Libera professionista dal 2016 lavora con studi di Genova e Torino, focalizzando il suo impegno sulla progettazione inclusiva e l’importanza dell’impiego del verde. Dal 2020 fa parte del gruppo informale AGO architetturaIpaesaggio. È consulente di Porto Antico di Genova per la manifestazione Euroflora. Dal 2025 è consigliera dell’Ordine Architetti PPC di Genova con delega alla Comunicazione.

 

6 novembre 2025
Jacopo Baccani
PARIGI A GENOVA
Influssi d'Oltralpe in una città che si reinventa

Genova è stata spesso definita la “città più inglese d'Italia”, complice la presenza di una numerosa comunità britannica nel XIX secolo che contribuì al suo sviluppo commerciale. A Franco Sborgi e ai suoi collaboratori si deve poi, ormai trent’anni fa, la riscoperta della Genova germanica della Belle Époque. Decisamente più frammentaria è invece la memoria della presenza francese in città nell'Ottocento, sia essa culturale, tecnologica, imprenditoriale o finanziaria, magari attraverso la mediazione di quella “piccola Parigi” che fu Torino.

Jacopo Baccani (Savona, 1978) è architetto, fotografo e divulgatore. È stato co-curatore di mostre (Marco Lavarello. Progetti per Genova, 2021, con Antonio Lavarello e Maria Montolivo; Genova Sessanta - sezione architettura - 2022, con Benedetto Besio e Gian Luca Porcile). In più occasioni ha trattato i temi delle infrastrutture e del patrimonio industriale. La sua ultima pubblicazione è Il palazzo dei televisori (Sagep 2024). Dal 2014 collabora con la Fondazione Ordine Architetti di Genova a iniziative culturali sul Novecento genovese. Dal 2021 coordina lo staff scientifico-divulgativo di “Maledetti Architetti”, manifestazione annuale organizzata da FOAGE e Comune di Genova.

Info utili

Clock Sala del Maggior Consiglio
Clock

Orari:

20:30

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