Giunto alla sua XIX edizione, il festival tratterà il tema Identità proponendo incontri, presentazioni di libri e spettacoli teatrali che attingono da grandi libri: da L’Anello forte di Nuto Revelli con Laura Curino, Einaudi Editore, al romanzo di Kent Haruf Le nostre anime di notte con Lella Costa ed Elia Schilton, Editore NN, a L’amante di Abraham B. Yehoshua con Luisa Abate, Einaudi Editore; da La trilogia dell’identità di e con Liv Ferracchiati, Cue Press, a Non solo voce Maria Callas di Italo Moscati, Castelvecchio Editore, con lo stesso Moscati e Anna della Rosa, a Sotto il cielo di venere riferito al libro Sans Par di Giovanna Strano con Viola Graziosi e Graziano Piazza, Morellini Editore. Insieme agli spettacoli sono previsti incontri con gli autori, psicoanalisti, storici, poeti, filosofi che approfondiranno i temi portati dai libri da cui sono tratti gli spettacoli.
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Biblioteca Universitaria Via Balbi 40
19 ottobre - ore 17.00
incontro
Donne nella Scienza
2 scienziate a confronto
Maria Pia Abbracchio, scienziata, farmacologa, Pro-Rettrice dell’Università Statale di Milano, componente della Comitato Scientifico per il Nobel, a partire dal libro Donne nella Scienza, Franco Angeli Editore, di cui è coautrice insieme a Marilisa D’Amico, dialoga con Adriana Albini, scienziata nell’ambito della ricerca oncologica e scrittrice. “Sono mai esistite donne-scienziato?” Partendo dalla domanda posta, nel lontano 1969, da una giovane studentessa di Yale ad un consesso di professori e studenti maschi, le due autrici riscoprono il ruolo potente delle Donne nella Scienza e ripercorrono la discriminazione nella storia e il peso del pregiudizio; il contributo delle scienziate, spesso invisibile o oscurato; la parità scritta nella Costituzione e le difficoltà a realizzarla; i progressi fatti e i preconcetti, anche inconsapevoli e femminili, che ancora limitano le carriere; le conseguenze della pandemia e le occasioni di riscatto offerte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. E, infine, alla luce della loro esperienza, le due autrici riportano alcune testimonianze, raccontando i loro percorsi di carriera, le difficoltà incontrate durante la strada, i modelli femminili che le hanno guidate, la scelta di essere mogli, madri e mentor per le giovani donne che non vogliono rinunciare alla passione per una professione e alla vita privata.
Biblioteca Universitaria Via Balbi 40
24 ottobre - ore 17.00
incontro
La Diva Simonetta
la sans par
Giovanna Strano, dirigente scolastico, giornalista pubblicista, scrittrice, presenta il suo romanzo La Diva Simonetta, la sans par, AIEP Editore. Lo scenario del romanzo è la Firenze della seconda metà del '400, quella di Lorenzo il Magnifico, un'epoca storica singolare per la ricchezza culturale e l'effervescenza politica che connotano la fioritura dei Comuni e delle Signorie. L'esuberanza artistica della società del tempo fa da coronamento a una storia vera, celata in documenti del periodo sepolti in archivi e biblioteche, e velata nelle opere d'arte del Botticelli, del Ghirlandaio, di Benozzo Gozzoli e altri grandi maestri. È la storia di una giovane donna, Simonetta Cattaneo Vespucci, amata da Giuliano e da Lorenzo de' Medici, ma anche da altri, come Lorenzo di Pierfrancesco de' Medici e dallo stesso Botticelli. La figura del maestro emerge nitida nel romanzo e Simonetta ne è la musa ispiratrice delle opere più importanti, fra cui la famosissima Primavera. Conduce Bettina Bush, giornalista Repubblica.
Centro di Cultura, Formazione e Attività Forensi dell'Ordine degli Avvocati di Genova
Via XII Ottobre 3
25 ottobre - ore 16.00
incontro
Human Rights Focus on Africa / Identità e diritti negati
La giornalista e scrittrice Antonella Napoli, esperta africanista, giornalista in missione per i diritti dell’Africa e ideatrice del magazine Focus on Africa, autrice di vari saggi e libri, tra cui il best seller “Il mio nome è Meriam”, ci offre con passione e profondo rispetto una panoramica sull’Africa, anzi sulle Afriche, dalle sue problematiche alle prospettive di sviluppo.
Verrà presentato anche l’ultimo libro Il vestito azzurro People editore.
Museo Biblioteca dell’Attore Via del Seminario 10
30 ottobre - ore 17.00
incontro
Un altro punto di vista
Trilogia sull’ Identità di Liv Ferracchiati
Liv Ferracchiati, autore e regista, porta nuovamente in scena la Trilogia sull’identità, percorso di indagine sul maschile e sugli stereotipi di genere, riallestendo per il Festival, l’8 e 9 dicembre alla Sala Mercato, i due ultimi capitoli: Stabat Mater – II Capitolo e Un Eschimese in Amazzonia – III Capitolo. Qui dialoga con Sergia Adamo, Studi di Genere Università di Trieste, intorno ai temi sviluppati nei tre testi raccolti nel volume, Cue Press Editore’ La Trilogia, nata dalla compagnia The Baby Walk nel 2015, è stata un percorso di studio, di formazione teatrale e di vita che ha messo in evidenza come ogni essere umano costruisca la propria identità avvalendosi di modelli culturali precostituiti. Nel caso del genere il gioco di acquisizione di ruoli e forme è ancora più evidente. Seguendo la storia di una persona transgender, nella fattispecie di un uomo transgender che sceglie di non compiere una transizione fisica, gli spettacoli restituiscono un’idea di come cisgender e transgender siano influenzati dalla tossicità machista insita nella nostra società. Questa indagine sul maschile costituisce in maniera controintuitiva un riflesso del femminile.
Teatro Eleonora Duse
2 novembre - ore 19.30
3 novembre - ore 20.30
4 novembre - ore 19.30
5 novembre - ore 16.00
spettacolo
Le nostre anime di notte
tratto dall'omonimo romanzo di Kent Haruf
Adattamento e traduzione Emanuele Aldrovandi
regia Serena Sinigaglia
produzione Teatro Carcano in collaborazione con Mismaonda
interpreti Lella Costa Elia Schilton
Dalla penna di Kent Haruf, nasce la “favola” tutta contemporanea di Addie Moore e Louis Waters, protagonisti del romanzo Le nostre anime di notte. La storia è originale, come tutte quelle che Haruf ha ambientato nella immaginaria, eppure credibilissima cittadina di Holt, Colorado. Un giorno l’anziana vedova Addie si presenta inaspettatamente in casa del suo vicino Louis, anch’egli vedovo, con una proposta spiazzante e diretta: «Vuoi passare le notti da me?». Non si tratta di una proposta erotica, ma del tenero desiderio di ritrovare un’intimità notturna fatta di racconti, confessioni pronunciate sottovoce prima di cedere al sonno e piccoli gesti di premura. La cittadina di Holt non è però pronta a concedere un sogno d’amore a chi entra nel terzo tempo della vita. Nei panni dei due anziani che si scelgono per “attraversare insieme la notte”, due magnifici interpreti, Lella Costa ed Elia Schilton, che con molta grazia ed ironia si fanno portatori della poesia di questo racconto delicato e incantevole.
Biglietti https://biglietti.teatronazionalegenova.it/biglietti/132930-le-nostre-anime-di-notte.htm
Museo Biblioteca dell’Attore Via del Seminario 10
8 novembre - ore 16.00
Incontro / dibattito
La parità di genere nello spettacolo
4 attrici resistenti
In occasione della giornata che il Festival dedica al tema della parità di genere nello spettacolo, Chiara Pasanisi presenta il suo studio La resistenza delle attrici nel secondo Novecento, Mimesis Editore – in larga parte elaborato sulla scorta dei preziosi documenti d’archivio conservati presso il Museo Biblioteca dell’Attore di Genova - incentrato sull’operato di quattro protagoniste del teatro italiano del dopoguerra (Miranda Campa, Ave Ninchi, Lilla Brignone e Sarah Ferrati) che si sono contraddistinte nella ricerca di soluzioni efficaci per mantenere il ruolo del capocomicato femminile che un tempo era stato appannaggio delle donne. A seguire Arianna Ninchi, nipote di Ave e promotrice del progetto editoriale, leggerà alcuni brani del testo. Concluderà la giornata il dibattito con l’intervento di attrici, registe e operatrici dello spettacolo. Conduce Erica Manna giornalista Repubblica.
Museo Navale di Pegli Villa Centurione Doria
18 novembre - ore 16.00
incontro
La nascita di Venere
Identità di un mito
Giovanna Rotondi Terminiello, storica dell’arte, Silvana Zanovello, giornalista e critica teatrale teatrale e Consuelo Barilari, regista, discutono il tema dell’Identità del mito della Bellezza, attraverso la storia di Simonetta Cattaneo Vespucci, la Venere di Botticelli, la Primavera, la senza pari cantata da tanti poeti, da Poliziano a D’Annunzio, amata da Giuliano de Medici e destinata con la sua morte misteriosa a poco più di venti anni ad incarnare il mito dell’eterna giovinezza.
Sala Mercato
18 novembre ore 20.30
spettacolo
L’importante è che ci sia qualcuno: Vaduccia
da "L'amante" di Abraham B. Yehoshua
produzione Marcido Marcidorjs, Famosa Mimosa 2021
Adattamento e regia Marco Isidori
con Maria Luisa Abate
Un racconto surreale, nella visionarietà scenica e attorale della storica compagnia Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa. È la storia di un ritorno alla vita, proprio quando si stanno chiudendo le sue porte. In questo monologo tratto dal bellissimo romanzo L’amante di Abraham B. Yehoshua, la novantasettenne ebrea Vaduccia racconta il suo lento risveglio da una malattia che l’ha intorpidita e privata di ogni consapevolezza vitale. È l’inaspettato incontro con un giovane arabo, dapprima un “nemico” ai suoi occhi, a fornire l’occasione per abbandonarsi ad un ultimo, estremo atto di riscatto dalla solitudine Scrive il regista Marco Isidori, presentando il lavoro: «La performance dell’attrice, una straordinaria Maria Luisa Abate, s’avvita con fatale inesorabilità, in un parossismo non solo interpretativo, ma anche “fonico”, andando verso quella “compiutezza” teatrale, che è stata, e che ancora vogliamo continui ad essere, uno dei cardini della ricerca scenica dei Marcido».
Biglietti https://biglietti.teatronazionalegenova.it/biglietti/132937-l-importante-che-ci-sia-qualcuno-vaduccia.htm
Museo Biblioteca dell’Attore Via del Seminario 10
30 novembre - ore 17.00
incontro
Arripizzari Tessitrici di Storie
14 scrittrici italiane contemporanee
Presentazione del libro Arripizzari. Tessitrici di storie pubblicato da Le Commari, con le autrici Alma Daddario, Maria Antonietta Coccanari, Katia Ippaso e Susanna Schimperna. Nella lingua siciliana arripizzari significa rammendare, e le parole sono tra gli strumenti più efficaci a nostra disposizione per cercare di ricucire e riparare, rendendo ciò che si ripara ancora più prezioso. Questi racconti provenienti da autrici di diversa età e formazione – drammaturghe, giornaliste, docenti, attrici, sceneggiatrici, psichiatre, economiste, scrittrici di lungo corso – e ambientati in luoghi e tempi eterogenei, potrebbero definirsi a un tempo patchwork – nel senso carteriano del termine – e anche prove di ricucitura: del tessuto relazionale, ecologico e storico, e del nostro stesso vissuto interiore, del nostro modo di stare al mondo. Perché scrivere è cucire e arripizzari.
Palazzo San Giorgio
1 dicembre ore 21.00
2 dicembre ore 21.00
3 dicembre ore 21.00
spettacolo
Sotto il cielo di Venere
L’Identità di un mito
di Silvana Zanovello
produzione Schegge di Mediterraneo / Festival Eccellenza Femminile
regia Consuelo Barilari
interpreti Viola Graziosi Graziano Piazza
Simonetta Cattaneo Vespucci, nata a Genova il 28 gennaio 1453, musa di Botticelli e modello di bellezza del Rinascimento, morì a 23 anni per una malattia deturpante al tempo sconosciuta. La sua vicenda è sconosciuta ai più, sono poche le notizie sulla sua vita, mentre sono tantissimi, innumerevoli, i ritratti che riportano il suo volto dal rinascimento ad oggi, la sua splendida figura, trasmutata sotto mille travestimenti. Ambientato in Palazzo San Giorgio, lo spettacolo su Simonetta Vespucci, la “Sans pair” come fu sopranominata alla corte dei Medici a Firenze, potrebbe classificarsi come un bioptic raccontato in un linguaggio ibrido, tra video arte e teatro, che vorrebbe restituirci l’identità della donna che il mondo riconosce come Venere di Botticelli nel suo legame con la Città di Genova. L’intenzione è anche quella di interrogare la contemporaneità sul rapporto profondo che lega la morte alla bellezza, nell’arte e nella vita. (Ingresso biglietto 5 €)
Auditorium Teatro Carlo Felice
2 dicembre - ore 17.00
Non solo voce Maria Callas
Recital tratto dall’omonimo libro di Italo Moscati
produzione Schegge di Mediterraneo / Festival Eccellenza Femminile
regia Consuelo Barilari
con Anna Della Rosa Italo Moscati
Amore e tragedie per Maria Callas. La madre non l'amava. La sorella era considerata più brava. La gonfiavano di rabbia, prendeva chili di peso e la voce migliorava. I nazisti la costrinsero a cantare per loro durante la guerra. I greci la cacciarono. Visconti le impose di perdere venti chili per fare la "Traviata", lei ubbidì e si sentì libera, leggera. A Roma la fischiarono, a Milano l'adoravano. Nel giorno della nascita, cent’anni dopo, il Festival rende omaggio a una delle dive più tormentate del con un recital ispirato al libro omonimo di Italo Moscati, in scena con Anna Della Rosa. L'amante impresario che la derubava, il matrimonio con l'imprenditore Meneghini, la convulsa storia d'amore con Onassis che l'abbandonò per la vedova Kennedy, l'innamoramento per Pasolini, la relazione con il tenore Di Stefano. Le vicende amorose di Maria Callas si intrecciano in questo libro alla storia della sua voce, che nel corso del tempo diventa sempre più travolgente, perfetta, indimenticabile. Moscati ci fa sentire bene che la sua voce è nell'aria. (ingresso gratuito)
Centro di Cultura, Formazione e Attività Forensi dell'Ordine degli Avvocati di Genova
Via XII Ottobre 3
6 dicembre - ore 16.00
incontro
Vera e gli schiavi del terzo millennio
Con l’autrice Carmen Lasorella, che presenta il suo primo romanzo, Vera. E gli schiavi del terzo millennio Marietti 1820 Editore. Un romanzo che porta in primo piano una donna, il suo mondo e il calvario dei migranti, vulnerabili e invisibili nella loro umanità. Attivista per i diritti umani, Vera è come il suo nome: tenace e irriducibile, eppure in crisi. Quando Ahmed le consegna la mappa del sistema criminale che governa il Mediterraneo, Vera ritrova l’energia per lottare contro la criminalità che dilaga a discapito di chi è costretto a migrare. Tra insidie informatiche e amicizie inattese, farà fino in fondo la sua parte, di nuovo padrona del suo destino.
Sala Mercato
8 dicembre - ore 20.30
Spettacolo
Stabat Mater
UN ALTRO PUNTO DI VISTA / Trilogia sull’Identità di Liv Ferracchiati
Liv Ferracchiati, autore e regista, porta di nuovo in scena la Trilogia sull'Identità, percorso di indagine sul maschile che costituisce in maniera controintuitiva un riflesso del femminile
produzione Compagnia The Baby Walk, Centro Teatrale MaMiMò, Teatro Stabile dell’Umbria / Terni Festival, Festival dell’Eccellenza al Femminile in collaborazione con Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
regia Liv Ferracchiati
interpreti Liv Ferracchiati Chiara Leoncini Petra Valentini Renata Palminiello
La Trilogia sull’identità, nata dalla compagnia The Baby Walk nel 2015, è stata un percorso di studio, di formazione teatrale e di vita. Seguendo la storia di una persona transgender, nella fattispecie di un uomo transgender che sceglie di non compiere una transizione fisica, gli spettacoli restituiscono un’idea di come cisgender e transgender siano influenzati dalla tossicità machista insita nella nostra società. Stabat Mater è il secondo capitolo della Trilogia sull’identità di Liv Ferracchiati, punto d’arrivo di un’intensa «ricerca antropologica sentimentale» sul transgenderismo. Il testo, vincitore del Premio Hystrio Nuove Scritture di Scena 2017, è uno squarcio sulla vita del trentenne Andrea, un uomo in un corpo dalle sembianze femminili, che pretende ordinarietà da una situazione straordinaria. Nell’affannoso tentativo di “vivere al maschile”, Andrea deve fare i conti con le difficoltà di entrare nel mondo degli adulti e con una madre che non accetta che la figlia da lei generata sia in realtà un figlio.
Biglietti https://biglietti.teatronazionalegenova.it/biglietti/132943-stabat-mater.htm
Sala Mercato
9 dicembre - ore 19.30
spettacolo
Un eschimese in Amazzonia
UN ALTRO PUNTO DI VISTA / Trilogia sull’Identità di Liv Ferracchiati
Liv Ferracchiati, autore e regista, porta di nuovo in scena la Trilogia sull'Identità, percorso di indagine sul maschile che costituisce in maniera controintuitiva un riflesso del femminile
produzione Compagnia The Baby Walk, Centro Teatrale MaMiMò, Teatro Stabile dell’Umbria / Terni Festival, Festival dell’Eccellenza al Femminile in collaborazione con Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
regia Liv Ferracchiati
interpreti Francesco Aricò Greta Cappelletti Laura Dondi Liv Ferracchiati Alice Raffaelli
Con Un eschimese in Amazzonia, spettacolo vincitore del premio Scenario 2017, si chiude il cerchio della Trilogia sull’identità di Liv Ferracchiati. Il titolo Un eschimese in Amazzonia trae origine da una citazione dell’attivista e sociologa Porpora Marcasciano, che sottolinea l’incapacità della società di pensare al di fuori del modello binario di sesso / genere, omosessuale / eterosessuale, maschio / femmina. Protagonista di questo spettacolo è l’incomunicabilità tra la persona transgender (l’Eschimese) e la società «ipnotica, veloce, superficiale, a rischio di spersonalizzazione», rappresentata dal Coro, che, intrappolata nei suoi rigidi schemi, nega all’Eschimese un posto tra le sue fila. Di quegli stessi stereotipi contro i quali si trova a combattere, tuttavia, l’Eschimese scopre di essere schiavo lui stesso. Il nonsense è, dunque, la chiave di lettura di questo lavoro moderno e dinamico, che innalza il linguaggio basato sull’improvvisazione a «metafora della fragilità di qualsiasi forma
Biglietti https://biglietti.teatronazionalegenova.it/biglietti/132944-un-eschimese-in-amazzonia.htm