Da Carrara a Genova: l'uso del marmo lunense dai Romani al Romanico
L'escavazione del marmo nel territorio di Carrara ha una storia millenaria, complessa e profondamente affascinante. Nel II secolo a.C. Roma, divenuta la principale città del Mediterraneo, comprende che solo l'uso del marmo può darle la veste con la quale si deve adesso mostrare agli occhi del mondo. Con Augusto un nuovo attore, l'imperatore, assume un ruolo fondamentale in questa attività, ormai rivolta anche alle moltissime città dei domini di Roma. Nel III secolo d.C. una forte crisi, legata alla difficile situazione militare e politica dell’Impero e alla fine dei grandi cantieri nella capitale, pone fine all'escavazione del marmo.
Sarà solo dopo una parentesi di circa sette secoli, che questo materiale torna a fare capolino nella nascente città di Carrara. Il marmo è protagonista in scultura e in architettura, diventando nuovamente un prodotto da esportare. La prima città a beneficiare della ripresa estrattiva carrarina è proprio la Repubblica di Genova, dove la crescente domanda di materiali da costruzione è la naturale conseguenza di una politica di espansione urbana i cui protagonisti sono i Magistri Antelami. Dall’unione delle necessità genovesi e della disponibilità di marmo di Carrara prenderà avvio una nuova stagione estrattiva, proseguita in continuità per tutto il Medioevo.
Relatori:
Stefano Genovesi, direttore del Museo del Marmo di Carrara e dell'area archeologica di Fossacava
Lorena Ceresola, Scuola di Specializzazione in Beni Storico-Artistici dell'Università di Pisa
La partecipazione è libera e gratuita
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Timetables:
Ore 17:00