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Anello dell’Acquasanta (solo mountain-bike)

Anello dell’Acquasanta

Presentato da Zena Trail Builders

Link pagina “Sicuri in montagna Genova Outdoor”

Punto di partenza: Prà
Coordinate per GPS WGS 84 N44.42536 °E8.78917°
Con il servizio pubblico: 
Direzione Levante Fermata AMT Prà 7 / Prà F. S. Cod. Ferm. 0062,
linee 1 (dir. Voltri-Camozzini-Dall’Orto/Caricamento); n2 (dir. Voltri-Camozzini-Dall’Orto/Nervi); 701 (servizio provinciale – dir. Cornigliano/Savio); 702 (servizio provinciale – dir. Stazione Brignole) 
Direzione Ponente Fermata AMT Prà 3 / Prà F. S. Cod. Ferm. 0038,
linee 1 (dir. Caricamento/Voltri-Camozzini-Dall’Orto); 94 (dir. Prà F. S./Diano Marina); 188 (dir. Pavese/Prà F. S.); n2 (dir. Nervi/Voltri-Camozzini-Dall’Orto); 701 (servizio provinciale – dir. Rossiglione/Giro dell’Orso); 702 (servizio provinciale – dir. Rossiglione/Giro dell’Orso, in transito su autostrada); i01 (servizio integrativo dir. Torrazza/Prà F. S.) 
Capolinea AMT Prà F. S. / Capolinea Cod. Ferm. 2590,
linee 94 (dir. Prà F. S./Diano Marina); 188 (dir. Prà F. S./Pavese/Prà F. S.); i01 (servizio integrativo dir. Prà F. S./Torrazza/Prà F. S.) 
Link App AMT

Stazioni FS di Prà, Voltri, Acquasanta

QUOTA DI PARTENZA : mt. 5 slm
DISLIVELLO : + 330 mt.
SVILUPPO: 15 km
TEMPO DI PERCORRENZA : 4 ore
DIFFICOLTA’ : TC/MC
NOTA AGGIUNTIVA : il tracciato è completamente su asfalto, con una variante su facile sterrato, adatto quindi a qualsiasi tipo di bicicletta (gravel, mtb). Date le pendenze nella salita da Acquasanta alla Colla di Prà, si richiede un buon allenamento o il ricorso a una bicicletta a pedalata assistita. Percorso adatto a tutti.

SEGNAVIA: indicazioni nel testo 
Iniziamo questa serie di percorsi sulle alture di Genova con un percorso semplice, fattibile per chi voglia cimentarsi con un minimo di salite, ma anche (volendo) per chi volesse cominciare a provare a mettere le ruote su uno sterrato. Il percorso è molto facile, percorribile con una MTB ma eventualmente anche con una bici da strada (evitando la parte di sterrato), e si snoda alle spalle di Prà e Voltri toccando il meraviglioso abitato dell’Acquasanta. Si parte dal grande parcheggio adiacente alla stazione ferroviaria di Genova-Prà. Ovviamente per chi volesse avvicinarsi con il treno si può scendere alla stazione stessa, o ancora meglio alla successiva a Genova Voltri (eliminando circa 2km sulla Aurelia che è spesso trafficata). Nulla vieta a chi lo volesse di arrivare invece in bici da Levante, aumentano solo i km da effettuarsi per arrivare a Voltri. Arrivati quindi a Voltri, si risale la vallata del Leira, imboccando la SP del Turchino. La strada sale molto poco in questo tratto, fino ad arrivare alla frazione di Fondo Crosa (Comune di Mele) dove bisogna prendere a destra il bivio per Acquasanta. La strada diventa leggermente più stretta e sale fra fabbricati che una volta erano cartiere e che costellavano la valle (ne esistevano più di 100, man mano dismesse per l’arrivo del vapore che ha soppiantato l’acqua come sorgente di energia per produrre la carta). Dopo qualche km, con qualche strappetto si arriva nella pace di Acquasanta, con il suo Santuario omonimo (https://www.santuaritaliani.it/il-santuario-di-nostra-signora-di-acquasanta-nella-frazione-di-acquasanta-genova/  ) e le vicine Terme di Genova (link e shop?). Questo è sempre stato uno dei posti in assoluto più freschi del Ponente genovese. Dopo il Santuario, dove si può sostare anche per riempire la borraccia (fonte sul lato dx del piazzale guardando la chiesa), bisogna prendere la strada (sempre asfaltata) che si inerpica in direzione della stazione FF.SS. di Acquasanta (linea Genova-Acqui Terme). Questa è l’unica salita del giro, breve (circa un paio di km) ma con tratti abbastanza impegnativi che ci faranno guadagnare circa 200m di dislivello. Per chi non è abituato, o non avesse una e-bike e salisse con le proprie forze con poco allenamento, non scoraggiatevi, piano piano si arriva. In cima alla salita arriviamo alla Colla di Prà, dove davanti a noi si apre la vista verso Genova, con davanti il profilo roccioso che scende dagli Scogli Neri e scende giù fra Pegli e Prà. Qui abbiamo due scelte: 1) Giriamo a dx verso il mare e prendiamo lo sterrato che ci porterà ai Piani di Pra. È uno sterrato largo e in leggera discesa con tratti in piano, che sempre in direzione N->S vi consentirà di prendere dimestichezza con un fondo non asfaltato. Potete anche fare avanti e indietro per impratichirvi e per prendere confidenza con una bici che ora “saltellerà” un po’. Andando sempre avanti, lo sterrato salirà leggermente attraversando un bosco di macchia mediterranea, per poi immettersi in una discesa in cemento e poi asfalto. Ci sono alcuni pezzi un po’ ripidi ma dritti e con poche curve, quindi dosare bene i freni (usate soprattutto il posteriore e non pinzate mai l’anteriore). La strada poi arriva in cima al quartiere CEP, dove seguendo la viabilità ordinaria potrete arrivare all’auto o alla Stazione di Prà. 2) Andiamo leggermente a sx, e prendiamo una strada asfaltata che scende molto ripida all’inizio, passa alcune case contadine, e si infila nella selvaggia Val Branega. È tutto asfalto fino a Palmaro, ma merita di essere fatto almeno una volta. Si passa su una infinità di ponticelli, e si costeggiano molti laghetti dove si può anche fare il bagno. Seguendo questa variante non si incontrano mai tratti di sterrato, e quindi il giro è fattibile anche con bici da corsa. Un’altra possibilità è concatenare le 2 varianti. Dalla Colla di Prà procedete verso i Piani, dove potrete fare un po’ di pratica. Tornate poi indietro alla Colla e prendete la variante 2 che vi farà scendere nella Val Branega (più bello che scendere attraverso il quartiere del CEP). 

Variante: salita alle Grazie e alla Biscaccia
QUOTA DI PARTENZA : mt. 5 slm
DISLIVELLO : + 330 mt.
SVILUPPO: 15 km
TEMPO DI PERCORRENZA : 4 ore
DIFFICOLTA’ : TC/MC
Nota aggiuntiva: Questa variante è percorribile solo in mountain-bike. È comunque semplice, ma presenta un tratto su sentiero e non su sterrato e quindi è richiesto un minimo di dimestichezza col mezzo. Viene aggiunta una salita molto impegnativa per arrivare al Santuario delle Grazie, ed è quindi caldamente consigliato l’utilizzo di biciclette a pedalata assistita
Sulla SS1, non prendete la SP del Turchino come nell’itinerario principale, ma tirate dritto sulla SS1 Aurelia attraversando il centro di Voltri fino al ponte sul Cerusa (in prossimità del capolinea della Linea 1 AMT). Prima del ponte girate a destra salendo una ripida rampa e poi ancora a destra, seguendo le indicazioni per l’Ospedale Evangelico (S. Carlo) di Voltri. Dopo un ampio tornante a destra, salita ancora un centinaio di metri e sulla sinistra prendete la stradina asfaltata Via Superiore dei Giovi (indicazioni per Santuario delle Grazie e per una trattoria). La strada si inerpica con pendenze importanti, dove è d’obbligo l’uso di rapporti agili e di alti livelli di assistenza alla pedalata (per chi usasse biciclette tradizionali qui è richiesto un buon allenamento alla fatica). Dopo circa 1Km la strada, sempre asfaltata, spiana e ci consente di respirare arrivando nei pressi del Santuario delle Grazie. Lo stesso è raggiungibile con un breve sentiero inerbito che sale sulla destra (a sinistra si trova invece il parcheggio della trattoria). Dopo una visita al bellissimo e storico Santuario delle Grazie, ci riportiamo sulla strada asfaltata ma giriamo immediatamente a destra fra le case, abbandonando la Val Cerusa e scavalcando in Val Leira, seguendo una stradina che ci porta in lieve discesa nella frazione di Carnoli dove troviamo la bella chiesa di San Bernardo che domina la Val Leira. Proseguiamo in discesa su asfalto entrando nella zona delle Ferriere di Voltri. Dopo una coppia di tornanti destra-sinistra, giriamo secco sinistra e attraversiamo su uno stretto ponticello il Rio Gallinea. Dopo il ponte la strada diventa presto una mulattiera (Discesa Ferriera) che con alcune brevi rampe ci porta al centro dell’abitato di Mele, in prossimità della Chiesa Parrocchiale di Sant’Antonio Abate. Proseguiamo, di nuovo su asfalto, verso la parte settentrionale dell’abitato, e in prossimità dell’Oratorio di Sant’Antonio Abate, ci immettiamo sulla SP del Turchino che percorriamo per circa 300m in discesa. In prossimità di un tornante sulla destra, prendiamo la strada a sinistra (Via Biscaccia). La strada ora sale nella valletta del Rio Biscaccia, dove una volta si trovavano innumerevoli piccole cartiere ad acqua. Saliamo con alcuni tornanti, in uno scenario post-industriale affascinante, con una serie di capannoni abbandonati e piccole cartiere dismesse. Circa al km 10 l’asfalto si trasforma in sterrato e raggiungiamo in breve un piccolo ponte in ferro dal caratteristico colore rosso. Lo attraversiamo ed arriviamo alle Case Leite Inferiori. Qui troviamo un cancello che possiamo aprire ma che dobbiamo richiudere per evitare che escano gli animali dei proprietari. Subito dopo il cancello prendiamo, girando a destra, un bel sentiero che con moderate pendenze ci porta (Km 11.5) ad un ripiano erboso. Saliamo appena e alla fine dello stesso cominciamo a scendere, sempre su comodo sentiero, fino ad incrociare una sterrata. La percorriamo in discesa con alternanza di tratti sterrati e cemento, fino ad arrivare all’asfalto. Da qui con alcuni tornanti in discesa fra le villette, percorrendo Via Corzetti, arriviamo nell’abitato di Acqusanta, dove ritroviamo il percorso principale.

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