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Genova capitale italiana del fotogiornalismo

WPP 2025 - VINCITORE - GAZA - 117_West, Central, and South Asia_Singles_Samar Abu Elouf_for The New York Times

Genova capitale italiana del fotogiornalismo fino al 24 giugno nella mostra World Press Photo Exhibition ospitata nella Loggia degli Abati di Palazzo Ducale. 
(World Press Photo Exhibition - Genova). 

Contrabbandieri Kolbar al confine tra Iran e Iraq, che affontano un viaggio di 12 ore con 50 chili sulle spalle attraverso passi di montagna sull'orlo di precipi negli scatti in bianco e nero di Ebrahim Alipoor;  o quello, che da del miracoloso, in cui Jerome Brouillet ferma a mezz'aria il surfista Gabriel Medina durante i Giochi olimpici dell scorso anno; migranti cinesi che si scaldano a un falò nelle fredde notti del deserto al confine tra Messico e Stati Uniti per l'obiettivo di John Moore; infine, lo sguardo dolente di Mahmoud Ajjour, il bambino palestinese di nove anni cui i bombrdamenti hanno strappato entrambe le braccia  nel ritratto di  Abu Elouf, immagine che si è aggiudicata il primo premio della 68esima edizione del World Press Photo Contest. Ponendo così, ancora una volta, la tragedia di Gaza sotto i riflettori internazionali. 

Sono solo alcuni dei circa 140  frammenti in fermo immagine di un mondo in un’esplosione al rallentatore.  Oppure  schegge brillanti  di uno  che è già andato in pezzi senza che noi che ne rendessimo conto del tutto. 

La World Press Photo Exhibition appoda per la prima volta nel capoluogo ligure, che è così la prima città in Italia a inaugurare la mostra dedicata al migliore fotogiornalismo internazionale, destinata a 60 città nel mondo. Una  competizione nata nel 1955, imponendosi nel tempo  come il più prestigioso punto di riferimento del settore. 

I fotografi e i temi in mostra

Risale allo scorso 27 marzo l'annuncio della selezione dei vincitori regionali nelle tre categorie “singole”, “storie” e “progetti a lungo termine”, divise fra Africa, Asia – Pacifico e Oceania, Asia occidentale, centrale e meridionale, Europa, America del Nord e America Centrale, Sud America, le regioni del mondo in cui sono state scattate. Il vincitore del premio World Press Photo of the Year e i due finalisti sono annunciati il 17 aprile.

I numeri dell'esposizione all’interno della Loggia degli Abati parlano di  42 fotografi selezionati, fra le 59.320 fotografie candidate da 3.778 fotografi oroginari di 141 nazioni. 

I fotografi selezionati sono originari di: Bangladesh, Bielorussia, Brasile, Colombia, Corea del Sud, Germania, Spagna, Stati Uniti, Francia, Haiti, Indonesia, Iran, Iran/Canada, Italia, Myanmar, Nigeria, Palestina, Olanda, Perù/Messico, Filippine, Portogallo, Repubblica Democratica del Congo, Russia, Russia/Germania, Salvador, Sudan, Thailandia, Turchia, Regno Unito e Venezuela.

Le fotografie esposte raccontano i momenti chiave dei fatti di cronaca accaduti nel 2024, come l’attentato a Donald Trump, la campagna elettorale in Venezuela, la violenza delle gang a Haiti, le proteste antigovernative in Kenya, Georgia e Bangladesh. Si soffermano sull’immigrazione, le conseguenze della crisi climatica, sui conflitti in Sudan, Ucraina e nella Striscia di Gaza, testimoniando anche le storie dei sopravvissuti, in particolare bambini, come Anhelina, che a sei anni deve affrontare gli attacchi di panico dopo essere scappata dalla sua casa in Ucraina. O ancora Mahmoud Ajjour, un bambino palestinese che ha perso le braccia in un attacco dell’esercito israeliano.

Tra i progetti a lungo termine premiati, cioè i lavori che abbracciano un periodo di tempo più esteso rispetto alle altre categorie, c’è quello della fotografa italiana Cinzia Canneri, che ha seguito le vite di alcune donne in fuga dal regime repressivo in Eritrea e dal conflitto in Etiopia. 

La bielorussa Tatsiana Chypsanava, invece, ha raccontato come una comunità maori difende la sua identità culturale in Nuova Zelanda,  In America Centrale, Carlos Barrera ha documentato la violenza del governo di Nayib Bukele in Salvador, mentre Federico Ríos ha attraversato la regione selvaggia tra Panama e Colombia insieme ai migranti che rischiano la vita per arrivare negli Stati Uniti.

 

Informazioni

www.worldpressphotogenova.it www.palazzoducale.genova.it

Canali social

Facebook: WorldPressPhotoGenova

Instagram: worldpressphotogenova

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