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Antiqua 2023, nel segno del mare

Antiqua 2023, nel segno del mare
Calendary Dal 28-01-2023 al 05-02-2023

Dal 28 gennaio al 5 febbraio 2023 i Magazzini del Cotone di Genova ospitano la trentaduesima edizione della mostra mercato dedicata all’antiquariato.


Torna Antiqua, la manifestazione internazionale che trasforma Genova nella capitale dell’antiquariato. Ospitata nella prestigiosa e suggestiva cornice del Porto Antico ai Magazzini del Cotone, sarà come sempre una meta imperdibile per tutti gli appassionati e curiosi

L’edizione 2023 è ispirata al mare in occasione di The Ocean Race- Genova The Grand Finale, considerata tra le regate più iconiche della vela. Antiqua avrà come filo conduttore tutte le forme d’arte che al mare si ispirano, siano esse carte e mappamondi d’epoca, modelli, strumenti, attrezzature e arredi di bordo, ritratti di velieri e vapori, argenterie e gioielli. Oltre a un caloroso invito agli antiquari presenti di portare in mostra opere a tema, gli organizzatori della manifestazione hanno in serbo alcune sorprese realizzate grazie alla collaborazione con realtà museali e culturali della città. Insomma un mare di sorprese che si potranno verificare esclusivamente sul posto.

Una vetrina eccezionale con i migliori espositori del settore. Sculture lignee e in marmo, tappeti pregiati, arredi alta epoca, gioielli e argenti, dipinti a partire dal Seicento con un excursus nella pittura ligure del XIX e XX secolo, ceramiche, vetri artistici, libri e stampe sono l’orgoglio di questa manifestazione arricchita da altri eventi e iniziative collaterali. 

Il “filo blu” toccherà tutte le forme d’arte: carte, modelli, strumenti, attrezzature e arredi di bordo, antichi volumi, ritratti di velieri e vapori, marine, argenterie e gioielli. Tre sezioni speciali sono state realizzate grazie alla collaborazione con Galata - Museo del Mare e della Navigazione, Galleria d’arte Moderna di Genova e La Galleria Corporate Collection di BPER Banca.

Tra le opere d’ispirazione marina troviamo “Genova, veduta di Priaruggia” di Angelo Costa, “Bonassola” di Antonio Discovolo, “Pini sul mare” di Rubaldo Merello, “Scirocco” di Evasio Montanella, “La Foce dell’Entella a Chiavari” di Paolo Sala, alcune marine della stagione tarda di Pompeo Mariani, e, con un salto indietro di quasi tre secoli, un olio su tela di Giovanni Carlone dove compare l’emblema dell’ordine dei Trinitari: una galea rossa che solca il mare guidata dalla Lanterna. Di Cesare Bentivoglio una grande “Marina” e “La vecchia Foce”, di Giovanni Sacheri “Vele sul mare”. Accantonando il tema, saranno in mostra il “Presepe” di Vincent Malò, una movimentata adorazione dei pastori dove il paesaggio è parte integrante della scena, già molto apprezzato nella mostra “Genova nell’età barocca” del 2022 e quattro tele di Angelo Maria Crivelli detto Crivellone, due delle quali provenienti dalla collezione conti Rossi di Montelera e probabilmente provenienti da casa Savoia. Poi, ancora, la coppia di paesaggi con figure di Francesco Zuccarelli mentre, dalla lunga tradizione di pittori liguri di nascita o di adozione, arrivano “Cristo e l’Adultera” di Giovanni Domenico Cappellino, “Susanna e i vecchioni” di Luciano Borzone, “Caccia al ladro” di Alessandro Magnasco, scene impressioniste della vita mondana della Belle Epoque di Pompeo Mariani, “Circe e la trasformazione da essa operata sui compagni di Ulisse”, acquaforte di Giovanni Benedetto Castiglione e poi ancora tele di Tammar Luxoro, Ernesto Rayper, Alfredo d’Andrade, Antonio Varni, Andrea Figari, Paolo Stamaty Rodoconachi e Alessandro Viazzi, Due i Piola: di Pierfrancesco “La Madonna allatta il bambino alla presenza di San Giuseppe, Santa Elisabetta e San Giovannino” e di Domenico la “Maddalena penitente”. Dalla scuola fiamminga arrivano due stampe molto particolari: la prima ricca di simboli legati all’alchimia è “Melancholia” di Johannes Wierix, datata 1602; la seconda “Ritratto di giovane con teschio” di Lucas Van Leyden, datata 1519, immagine che precede di ottant’anni l’Amleto di Shakespeare. Tra i ritratti femminili spiccano il volto della bellissima contessa de Gunzbourg di Giovanni Boldini e “À Montmartre “ di Federico Zandomeneghi e due tele di Pietro Dodero.

In tema di arredi, sono di manifattura genovese del periodo Luigi XV la ribalta interamente lastronata in noce e perfettamente integra, le quattro specchiere in legno dorato, il trumeau “quadrifoglio” di forma mossa lastronato in legno di viola e filettato in legno di rosa, la coppia di poltrone “à la Reine” che riprende il gusto di corte francese, proveniente dal castello di Lerma, e il comò lastronato, filettato e intarsiato a medaglione e ghirlanda, interessante e raro esemplare di transizione dallo stile Luigi XV a quello Luigi XVI. Arrivano dal Giappone le due coppie di vasi in porcellana, la prima Imari e la seconda Kutani, databili al periodo Meji (XIX secolo).

Galata Museo del mare e della Navigazione - Piroscafi e bell’époque: l’arte a bordo
Sarà composta da una serie di arredi mai esposti prima e provenienti da una donazione privata l’area del Galata Museo del Mare e della Navigazione che presenta, in anteprima per Antiqua, l’ambiente della cabina del comandante del transatlantico “Re Vittorio”. Il “Re Vittorio” apparteneva alla classe di piroscafi detta “regale” (gli altri furono il “Regina Elena” e il “Principe Umberto”). Insieme alla classe “ducale”, furono sei le navi che la Navigazione Generale Italiana - la maggiore compagnia marittima nazionale - mise in cantiere agli inizi del ‘900 per servire la rotta sudamericana. Erano navi con una stazza media di quasi 8000 tonnellate, ben lungi da quelle adottate in Nordeuropa, che si aggiravano intorno alle 10-12.000 tonnellate. Tuttavia – per velocità, capienza di passeggeri, lusso e comfort - esse costituivano un felice compromesso tra costi di gestione ed esigenze della linea. Inoltre, erano i primi grandi transatlantici prodotti “in casa” e non commissionati all’estero.

Galleria d’Arte Moderna - “Il cammino finisce a queste prode”
Si tratta di una piccola esposizione che raccoglie un’attenta selezione di opere non al momento esposte al pubblico della Galleria d’Arte Moderna di Genova. Il titolo, ripreso da uno dei versi finali della poesia “Casa sul mare” di Eugenio Montale, è stato scelto per marcare metaforicamente il termine del percorso dell’appassionato visitatore di Antiqua che troverà uno spazio appositamente studiato per godere appieno della contemplazione di una parte del patrimonio culturale cittadino.

Filo conduttore della mostra è, assecondando il tema della kermesse, il mare. Così, come il mare può trascorrere da una languida serenità alla più cupa delle tempeste, anche l’arte ci pone difronte a soggetti lieti e talora giocosi, come le figure marine scolpite da Angelo Camillo Maine (Genova, 1892-1969); talora mesti, come ne “L’addio del marinaio. La partenza del marinaio” di Pompeo Mariani (Monza, 1857 - Bordighera, 1927). Genova e il suo rapporto con il mare vanno anche declinati nel senso dell’intenso lavoro del porto: e allora, ecco che lo “Scaricatore” di Guido Micheletti (Carrara, 1889-Genova, 1981) ci riporta dal sentimentalismo di Mariani alla dura realtà della fatica fisica dei camalli, con la marcata geometrizzazione e la decisa volumetria delle forme, che fa apparire l’uomo come una creatura spersonalizzata dal peso del carico di una merce che pare fondersi perfettamente con la sua corporeità.

La Galleria Corporate Collection BPER Banca – “Genova e il suo mare
Partner e sponsor della 32° edizione di Antiqua, BPER Banca presenta in manifestazione alcune opere del nucleo genovese de “La Galleria”, la propria corporate collection, ulteriormente ampliata grazie all'ingresso del prezioso patrimonio culturale ex Carige. La Galleria BPER Banca accoglie i visitatori di Antiqua con “Genova e il suo mare”, una rassegna artistica che restituisce immagini e suggestioni del waterfront cittadino dal XVIII al XX secolo. Un rapporto indissolubile, simbiotico, quello tra la città e il mare, testimoniato dalle opere proposte da La Galleria di BPER Banca.

Si parte dalla visione della Genova Repubblica aristocratica e mercantile, raffigurata dalle quattro grandi stampe di Antonio Giolfi che restituiscono l’immagine di una città arroccata sul suo porto, circondata da fortificazioni, con i suoi maestosi palazzi nobiliari e le sue grandi ville alessiane nelle località di villeggiatura di Albaro e Sampierdarena. Le quattro grandi vedute della città dal mare e dalle colline circostanti fanno parte di una raccolta di venti stampe dedicate alle bellezze città che l’abate Antonio Giolfi nel Settecento raccolse in un volume dedicato a promuovere Genova come tappa del Grand Tour, viaggio di formazione che aristocratici e intellettuali percorrevano nella Penisola, divenuto di moda nell’Europa dei Lumi. Le stampe del Giolfi restituiscono alcune delle immagini più conosciute della Genova storica e sono tra le opere più popolari del patrimonio artistico genovese della Galleria di BPER Banca, che custodisce una delle due raccolte integrali delle venti incisioni arrivate fino a noi.

L’innovazione e le nuove tecniche fotografiche che si fanno strada nel primo Ottocento ispirano invece la “Veduta di Genova da San Lazzaro” di Luigi Garibbo e il grande acquerello di Henry Parke “Panorama di Genova e San Pier d’Arena da San Benigno”. Quest’ultimo è l’originalissimo studio che l’artista americano fece per un diorama, costruzione cilindrica di grandi dimensioni che avrebbe dovuto restituire allo spettatore il panorama del Golfo di Genova visto dalla Lanterna in grandezza naturale. Sia l’opera del Garibbo sia quella del Parke, realizzate con l’ausilio di camere ottiche, rappresentano con la massima fedeltà l’immagine di una città e di un porto che vediamo già in forte crescita, soprattutto verso Ponente.

Uno scalo che si appresta a diventare quella grande macchina industriale di fine '800, fatta di vapori, macchine e lamiere, pulsante di lavoro, come lo ammiriamo immortalato nella tela “Il porto di Genova” di Angelo Costa.

Inoltre, sabato 4 febbraio alle ore 15.00, il Direttore del Museo Pierangelo Campodonico terrà una breve conferenza aperta al pubblico, dal titolo “Piroscafi e bell’époque: l’arte a bordo”, per approfondire la storia di questi transatlantici veri e proprie gallerie d’arte galleggianti.
Il “Re Vittorio” apparteneva alla classe di piroscafi detta “regale” (gli altri furono il “Regina Elena” e il “Principe Umberto”). Insieme alla classe “ducale”, furono sei le navi che la Navigazione Generale Italiana - la maggiore compagnia marittima nazionale - mise in cantiere agli inizi del ‘900 per servire la rotta sudamericana. Erano navi con una stazza media di quasi 8000 tonnellate, ben lungi da quelle adottate in Nordeuropa, che si aggiravano intorno alle 10-12.000 tonnellate. Tuttavia – per velocità, capienza di passeggeri, lusso e comfort - esse costituivano un felice compromesso tra costi di gestione ed esigenze della linea. Inoltre, erano i primi grandi transatlantici prodotti “in casa” e non commissionati all’estero. Il “Re Vittorio” venne infatti costruito a Genova nei cantieri Odero, varato nel 1908 e demolito nel 1928. La realizzazione degli interni era opera di decine di ebanisti, intarsiatori, cesellatori e decoratori della Società Rinaldo Piaggio, che aveva sede in un capannone a Sestri Ponente, confinante con i cantieri Odero. Qui si trovavano anche gli uffici di progettazione degli allestimenti. Questi ispiravano “calore” attraverso i materiali impiegati: legno e tessuti, tappezzerie, decorazioni in vetro, ferro battuto e stucchi. Ad Antiqua si potrà ammirare la poltrona del Comandante, un comò in legno e ottone, le applique e il grande ritratto del piroscafo, commissionato come tradizione dalla società armatrice.
 
Info

Per avere maggiori informazioni puoi consultare la seguente pagina web https://www.antiquagenova.it/

Patrocini e partnership
La 32° edizione di Antiqua è patrocinata da Regione Liguria, Comune di Genova e Camera di Commercio. Partner sono BPER Banca, Galata Museo del Mare e della Navigazione e Galleria d’Arte Moderna di Genova.
 

La foto è presa dal segeuente link https://www.antiquagenova.it/fotogallery-2022/#iLightbox[gallery_image_1]/19

 

 

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