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Messaggio di stato

On The Wall: la street art sbarca Genova

On The Wall: la street art sbarca Genova

L’arte urbana arriva a Genova con il progetto On The Wall che trasforma la città in un museo a cielo aperto.

Il grande intervento di rigenerazione urbana attraverso l’arte contemporanea ha caratterizzato in positivo Certosa, trasformando il quartiere in un magico labirinto: dalla via più centrale a quella più remota, il groviglio delle strade del quartiere si è arricchito di opere d'arte stimolando un’esperienza immersiva, dinamica e nuova.

On The Wall, iniziato a luglio 2019 e proseguito a luglio 2020, è un progetto del Comune di Genova realizzato in collaborazione con l’Associazione Linkinart, che ha voluto cambiare radicalmente il volto di un luogo che è stato soggetto dell’urbanizzazione del periodo industriale genovese e colpito dalla tragedia del crollo del Ponte Morandi. 

Così Certosa, situato in Valpolcevera, diventa il luogo di uno straordinario intervento di street-art su dodici  facciate di diversi stabili del quartiere più un’istallazione di piastrelle decorate, coinvolgendo alcuni tra i nomi più importanti del panorama internazionale e nazionale, come l’olandese Zedz – che ha lavorato sulla facciata dell’edificio Enel lungo il Polcevera – e Iacurci, protagonista dell’arte urbana italiana.

Accanto a loro giovani talenti già affermati come Ozmo, Gola Hundun, Geometric Bang, Rosk & Loste e ancora Greg Jager, Caktus & Maria e Antonello Macs. Nonché artisti genovesi come Christian Blef e Tiler.

La creazione di Tellas, noto artista italiano che ha partecipato a numerosi eventi internazionali, segna la prosecuzione del progetto On the Wall. Si tratta di un murale della lunghezza di 150 metri alto 15 - pertanto una delle opere più grandi d’Italia -  a tema ecologico. Il nuovo gigantesco murale realizzato sull’edificio del Bic è costituito da un disegno stilizzato con intrico di fiori, rami, foglie e altri motivi, di un colore verde bluastro.

Questo nuovo murale, insieme a quello terminato lo scorso anno, forma un’ideale porta d’ingresso alla valle e soprattutto al nuovo ponte, che sorge a poche decine di metri verso monte. Un percorso collettivo che coinvolge direttamente la cittadinanza rendendola consapevole della potenzialità del luogo.

La visita di Certosa diventa così un’esperienza emozionale differente. La sua memoria non sarà solo legata al ricordo di una tragedia, ma si trasformerà in un percorso di arricchimento fuori dai luoghi comuni. Una nuova identità, una nuova vita che passa dalla rigenerazione artistica.