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Spianata dell’Acquasola

Spianata dell’Acquasola

Un giardino nel cuore di Genova che custodisce un grande segreto. L'area dove sorge l'attuale parco poggia infatti su una parte delle antiche mura trecentesche ed è stata edificata sopra la necropoli che accoglie gli scheletri di chi non sopravvisse alla Peste nera del Seicento. La stessa epidemia raccontata dal Manzoni nei Promessi Sposi.

 

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A metà del XVI secolo l'Acquasola non era ancora adibita a giardino pubblico, e il nome con cui veniva citata era quello de Müggi (in dialetto genovese i mucchi). Tale area era adibita a deposito dei detriti prodotti dalla realizzazione dell'attuale via Garibaldi. Il Parco dell’Acquasola è stato  progettato nel 1821 dall’architetto Barabino sull’area di un bastione medievale raccordato alla cinta del XVI secolo. Il progetto viene eseguito nel 1825 con una struttura terrazzata che si congiunge con il vicino parco della Villetta Di Negro. Dalla parte opposta, verso la via di San Vincenzo, la spianata viene cintata da un forte muraglione, eseguito alla maniera militare. Su modifiche richieste da Domenico Chiodo tale muraglione assume le forme della fortificazione, con un angolo a torre circolare. Il parco è, di fatto, un giardino dall’impianto rettangolare e di assoluto rigore formale, concepito per il passeggio a piedi e in carrozza. Il Barabino si è ispirato ai boulevards francesi ed è stato il primo parco pubblico di Genova. I Giardini dell’Acquasola, con un'estensione di 2 ettari e mezzo, sono meta tradizionale di passeggio e di giochi fin dai primi dell’Ottocento.

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