Cos’è Maledetti Architetti.
Maledetti Architetti è un ciclo di visite guidate, eventi ed esplorazioni urbane gratuite che ha l’obiettivo di portare alla luce il patrimonio architettonico del novecento genovese.
Un weekend e otto location per un racconto organico che – grazie a una squadra di cultori della materia, artisti e performer – porterà alla luce peculiarità, segreti, bellezze, storie e storia di un vasto repertorio di edifici firmati da progettisti di prima grandezza.
Perché Maledetti.
Il nome di questo evento, organizzato da Comune di Genova e Fondazione Ordine Architetti Genova, prende scherzosamente spunto dal pamphlet di Tom Wolfe e descrive bene l’approccio dei genovesi verso la produzione architettonica del ventesimo secolo: un rapporto spesso conflittuale, fatto di incomprensioni, insofferenza, polemiche e rancori.
Una relazione difficile, un secolo di amore e odio, che è giunto il momento di conoscere e comprendere fino in fondo.
In questa edizione.
Quest’anno, oltre a confermare alcune mete particolarmente care ai Genovesi e accogliere l’entusiastica richiesta di adesione da parte di nuovi supporter, nella composizione del programma sono stati tenuti in debita considerazione alcuni avvenimenti di rilievo, quali il cinquantesimo anniversario della morte di Luigi Carlo Daneri, il trentennale della riqualificazione del Porto Antico per l’Expo, il venticinquesimo anniversario della morte di Aldo Rossi e la recente riapertura di Palazzo Rosso.
Sabato 19 e domenica 20 novembre 2022.
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Scopri in anteprima il patrimonio architettonico
Trailer 2022
Palazzo Siat
Facoltà di Economia
Torre San Vincenzo
Castello Mackenzie
I Siti
TORRE SAN VINCENZO
Melchiorre Bega, Piero Gambacciani, Attilio Viziano (1964-69)
Negli anni Sessanta, a Genova, non solo si produce acciaio in gran quantità, ma lo si impiega in edilizia. Melchiorre Bega, Piero Gambacciani e Attilio Viziano si trovano a condividere il progetto del primo grattacielo italiano in struttura interamente metallica, ubicato al termine del previsto ma irrealizzato ampliamento di Via San Vincenzo e scelto come sede regionale dalla neonata compagnia telefonica statale SIP. La nuova torre, contraddistinta dalla spiccata snellezza e dall’aspetto asimmetrico, svetta sul “Central Park” dei giardini di Brignole e diventa un riferimento visuale per chi, da levante, raggiunge il centro in automobile percorrendo Corso Europa.
Le visite avranno i seguenti orari:
h.10 – h.11 – h.12 – h.14.30 – h. 15.30 – h. 16.30 – h. 17.30
Punto di ritrovo: Via San Vincenzo 2 (davanti all’ingresso).
Evento inside: mostra “La città di carta – L’arte del rendering architettonico nell’America del secondo dopoguerra” a cura di Lorenzo Bagnara.


CASTELLO MACKENZIE
Gino Coppedé (1897-1902)
Opera prima di un architetto sino ad allora sconosciuto, l’esclusiva dimora che sorge nel 1902 sulle alture di Genova, esuberante di richiami ad un medioevo d’invenzione, segna l’esordio dirompente di un modo nuovo di concepire la residenza e la sua immagine urbana. Sebbene infatti il committente dell’opera (Evan Mackenzie) e il suo progettista (Gino Coppedè) condividessero un’origine non genovese, l’immaginario medioevale che realizzano insieme sarà tuttavia destinato, negli anni seguenti, a divenire il segno e la cifra stilistica della nuova élite cittadina d’inizio secolo. La visita consentirà di decifrarne l’origine, i significati ed il lascito ideale.
Partenze navette da piazza Fontane Marose ore 9.00, 10.30, 12.00, 14.00, 15.30, 17.00
Tempistica di massima: andata 20’ – visita 40’ – ritorno 20’
Evento inside: arpista classica si esibisce all’interno del castello, musiche del ‘900.
TEATRO CARLO FELICE
Aldo Rossi, Ignazio Gardella, Fabio Reinhart, Angelo Sibilla (1984-91)
Nel 1828, con l’inaugurazione del primo Teatro Carlo Felice progettato da Carlo Barabino, si apriva a Genova l’età del rinnovamento urbano ottocentesco e della costruzione della ‘città borghese’.
L’edificio è gravemente danneggiato durante la Seconda Guerra Mondiale; la sua mancata ricostruzione determina per alcuni decenni la presenza di un grande vuoto nel cuore stesso della città.
Nella fase di profonda trasformazione urbana a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 il teatro viene finalmente ricostruito su progetto di Rossi, Gardella, Reinhart, Sibilla. Il nuovo edificio, inaugurato nel 1991, può essere considerato uno degli esempi più significativi dell’architettura italiana della fine del XX secolo e una testimonianza preziosa del dibattito tra modernità architettonica e postmodernità.
Le visite avranno i seguenti orari:
h. 13 – h.14 (solo sabato 19 novembre).
Punto di ritrovo:
Galleria Giuseppe Siri (presso la statua di Paganini).


QUARTIERE INA-CASA "VILLA BERNABÒ BREA"
Luigi Carlo Daneri (1950-53)
371 alloggi popolari raggruppati in 14 volumi e disposti all’interno del parco di una villa nel rispetto della vegetazione preesistente e con attenzione alla riconoscibilità e alla qualità dei singoli edifici, degli spazi pubblici e dei singoli appartamenti.
Un abitare denso che è anche un complesso residenziale dotato di servizi e ampi spazi di decompressione, un intervento di ricostruzione postbellica che è anche una danza di volumi nell’orografia della valletta collinare che lo ospita, un quartiere che è una città. L’insediamento di Villa Bernabò Brea è una pietra miliare dell’esperienza dell’INA-Casa, nonché una prova lampante del genio di Luigi Carlo Daneri, protagonista del modernismo genovese e italiano.
L’appuntamento con la è navetta in piazza De Ferrari, sul lato verso il Carlo Felice accanto alla fontana, in corrispondenza delle nostre bandiere. Il tragitto sarà un’occasione per visionare alcune altre opere di Daneri, quali Palazzo Contardo, Piazza Rossetti, i Condomini del Lido e il Monoblocco di San Martino.
Partenze navette da De Ferrari ore 9.00, 10.30, 12.00, 14.00, 15.30, 17.00
Tempistica di massima: andata 20’ – visita 40’ – ritorno 20’
Evento inside: durante il tragitto un attore declama frammenti dal pamphlet “Maledetti architetti” di T. Wolfe
PALAZZO TURSI-ALBINI
Franco Albini, Franca Helg (1952-63)
Nel 1926, con l’istituzione della “Grande Genova”, la sede comunale di Palazzo Tursi si rivela palesemente sottodimensionata. Nel dopoguerra, la ricostruzione di alcuni edifici accessori sul retro distrutti dai bombardamenti diventa l’occasione per attuare un massiccio ampliamento: il nuovo edificio, progettato da Franco Albini e Franca Helg, è tanto esteso a livello di cubatura quanto contenuto nell’impatto generale, poiché non si presenta come un palazzo in più nel sistema di Via Garibaldi ma come un’estensione dei giardini pensili circostanti, inoltre grazie al profilo gradonato non va a interferire con la visuale panoramica dalla soprastante Spianata di Castelletto.
Le visite avranno i seguenti orari:
h.10 – h.11 – h.12 – h.14.30 – h. 15.30 – h. 16.30 – h. 17.30
Punto di ritrovo: Via Garibaldi 9 (davanti all’ingresso del Comune)
Evento inside: in Sala Rossa, sede del Consiglio comunale, dallo scranno un attore recita
un celebre discorso politico.
SOLD OUT
Si raccomanda di consultare comunque la piattaforma di prenotazione nel caso si liberassero dei posti


PALAZZO ROSSO - APPARTAMENTO MARCENARO
Franco Albini, Franca Helg (1952-62)
Il sistema museale di Via Garibaldi esce dalla Seconda Guerra Mondiale duramente provato. La desolante circostanza di dover ricostruire Palazzo Bianco e Palazzo Rosso si traduce però in un’opportunità preziosissima per sperimentare i più moderni principi di museologia e museografia per l’epoca. Dall’incontro fra Caterina Marcenaro, direttrice dell’Ufficio Belle Arti del Comune di Genova, figura talmente energica da essere soprannominata “la zarina”, e un professionista già affermato come Franco Albini, coadiuvato dalla neo-associata Franca Helg, scaturisce un sodalizio che genera in Palazzo Rosso un allestimento museale di rilevanza internazionale, nonché un appartamento-manifesto del Modernismo postbellico.
Le visite avranno i seguenti orari:
h.10 – h.11 – h.12 – h.14.30 – h. 15.30 – h. 16.30 – h. 17.30
Punto di ritrovo:
Via Garibaldi 18 (nell’atrio del Museo).
Evento inside: presso l’appartamento Marcenaro una cantante lirica intonerà brani dal repertorio del ‘900.
SOLD OUT
Si raccomanda di consultare comunque la piattaforma di prenotazione nel caso si liberassero dei posti
palazzo siat - già bpN
Luigi Vietti (1959-60)
Nel 1959 viene inaugurata la sede di Genova della Banca Popolare di Novara: come quelle di Savona e Sanremo, è un progetto firmato da Luigi Vietti, novarese di nascita ma genovese di adozione.
Appartenente alla tipologia delle “case alte”, questo grande edificio pubblico si inserisce in un’area in profonda trasformazione a causa delle demolizioni pre e post belliche e si confronta sia con il tessuto otto-novecentesco di Genova, sia con altre architetture collettive a funzione direzionale che stavano rapidamente sorgendo all’intorno.
Per il suo aspetto slanciato e le ampie superfici vetrate alternate a rivestimenti in granito rosso, l’edificio si guadagna sulla stampa dell’epoca il soprannome di “Palazzo di Cristallo” e
costituisce il primo tassello della futura “city” di Piccapietra.
Le visite avranno i seguenti orari:
h.10 – h.11 – h.12 – h.14.30 – h. 15.30 – h. 16.30 – h. 17.30
Punto di ritrovo:
Via V Dicembre 3 (davanti all’ingresso).
Evento inside: nell’atrio, durante i due giorni, una pittrice eseguirà un “ritratto del palazzo”;
all’ultimo piano saranno in mostra documenti e materiali d’epoca
SOLD OUT
Si raccomanda di consultare comunque la piattaforma di prenotazione nel caso si liberassero dei posti


DIPARTIMENTO DI ECONOMIA
Aldo Luigi Rizzo (1991-92)
Un innesto di cemento e acciaio, appariscente, dichiarato, “sfrontato”, sull’ordinario, anonimo volume di uno dei magazzini realizzati a partire dal 1890 nell’area dell’arsenale e chiamati col nome di antiche colonie genovesi: alla fine degli anni Ottanta il “quartiere Scio” rinasce come nuova sede della facoltà di Economia, grazie al progetto di Aldo Luigi Rizzo, originario di Legnano ma genovese d’adozione, esito ultimo di una lunga carriera cominciata nel solco del razionalismo comasco e della formazione da pittore presso Mario Radice, passata attraverso brutalismo e hi-tech e approdata a un personalissimo approccio al post modern. La visita, limitata agli esterni dell’edificio, sarà anche occasione per approfondire le mutazioni urbanistiche della Darsena nell’ultimo secolo e il tema dei monumentali Silos Hennebique.
Le visite avranno i seguenti orari: h.10 – h.11 – h.12 – h.14.30 – h. 15.30 – h. 16.30 – h. 17.30
Punto di ritrovo:
Via Francesco Vivaldi (sotto all’archivolto).
Evento inside: intervento musicale solo percussioni
SOLD OUT
Si raccomanda di consultare comunque la piattaforma di prenotazione nel caso si liberassero dei posti
I Tour

FRONTE DEL PORTO
Osservare Genova in tutte le sue varianti, le sue contraddizioni, le sue anime: lo specchio acqueo del Porto Vecchio e dell’Avamporto sono particolarmente funzionali a questo scopo. Per questo ne abbiamo voluto approfittare per raccontare anche da un battello il Novecento genovese.
Partendo dal cuore della rivoluzione urbanistica del 1992 firmata Renzo Piano, osserveremo i diversi modi di ripensare i ponti dell’ex scalo commerciale, individueremo nel panorama emergenze più o meno note, vivremo il duello a distanza fra Hennebique i Magazzini del Cotone, indagheremo la “strana coppia” delle Stazioni Marittime, inseguiremo lo skyline del centro direzionale di San Benigno, contempleremo la mole austera della ex centrale elettrica della Lanterna, vero e proprio Palazzo della Luce.
Dopo aver dato una fugace occhiata alla teoria dei bacini di Sampierdarena, vireremo poi verso Levante, indirizzati dalla doppia guida artificiale della diga foranea a sud e della Sopraelevata a nord, per scorgere i grattacieli di Piazza Dante fra i campanili di Castello, cercare l’impronta del Rex nei bacini delle Grazie, e riposarci infine nella calma apparente delle acque del porticciolo Duca degli Abruzzi, fra palazzine neo veneziane, loggette pensili anticheggianti fuori ma sperimentali dentro, e momenti di design milanese in trasferta in Riviera.
19 novembre 2022
h. 9.30, 11.00, 16.00, 17.00
20 novembre 2022
h. 9.30, 11.00, 14.00, 15.30
Partenza da Genova Porto Antico (molo dell’Acquario).
La portata massima della motonave è di 140 passeggeri.
GENOVACITY: OPERA IN TRE ATTI
Come Ponticello, Piccapietra e Madre di Dio divennero Piazza Dante, Via XII Ottobre e il Centro dei Liguri: lo scopriremo nel corso di un tour attraverso i tre principali scenari del sogno novecentesco di dotare Genova di un nuovo centro urbano.
Tracciare un asse perpendicolare a Via Venti per collegare Corvetto e la Marina rimane ancor oggi una vicenda complessa e contraddittoria, che è giunta fino a noi dopo grandi aspettative, drastici ripensamenti e amare delusioni.
Partendo da Piazza Sarzano, cerniera fra due modi antitetici di approcciare la città antica da parte del Novecento, avvicineremo con occhio critico ma non polemico il Centro dei Liguri, frammento di brutalismo londinese ai piedi di Carignano, per poi affrontare la “Manhattan littoria” di Piazza Dante, figlia degli slanci bauhaus di Giulio Zappa smorzati dall’inevitabile regia piacentiniana, e raggiungere infine Piccapietra, una San Babila genovese la cui vitalità negli anni Sessanta ci viene ricordata dalle gallerie commerciali un tempo gremite di negozi.
Partenze:
ore 10.00 e 14.30
Punto di ritrovo:
Piazza Sarzano, presso la farmacia
Genova City: opera in tre atti


promenade xx settembre
Ottocento metri per venti di rettilineo dal centro alla periferia, da ovest verso est; una nuova direttrice viaria funzionale al crescente traffico ma anche una colossale operazione immobiliare a discapito di rioni popolari in aree centrali; un grande laboratorio per sperimentare nuove tecniche costruttive ma anche l’occasione per la borghesia rampante genovese di autocelebrarsi con una Via Aurea del Ventesimo secolo.
Via XX Settembre è stata tutto questo e molto altro ancora, e oggi, grazie a una recente serie di restauri, torna a catturare l’attenzione degli avventori che quotidianamente la percorrono: è quindi un momento particolarmente indicato per rendere questa arteria protagonista di un tour guidato.
Cominceremo da Viale Cadorna, là dove era originariamente ubicata Porta Pila, per risalire il primo tratto della strada tra un ricco campionario di facciate fin-de-siècle; ci soffermeremo nel Mercato Orientale per contemplarne il padiglione centrale, prima grande opera italiana interamente in calcestruzzo armato; raggiungeremo il Ponte Monumentale e ne indagheremo la complessità; passeremo poi al tratto alto della via per coglierne le peculiarità strutturali e distributive percorrerne i sontuosi portici; infine godremo con nuova consapevolezza di Piazza de Ferrari in tutta la sua signorilità.
Partenze:
ore 10.00 e 14.30
Punto di ritrovo:
Viale Cadorna, angolo Viale Caviglia (giardini di Brignole)
Gli eventi collaterali
UN DANERI MANCATO
La vicenda del Palazzo dell’Arte, un sogno rincorso invano dal Comune di Genova per mezzo secolo, vista soprattutto attraverso il suo capitolo finale: i progetti di Luigi Carlo Daneri prima presentati insieme a Luciano Grossi Bianchi e Giulio Zappa in occasione del concorso del 1955 e poi rielaborati per la proposta definitiva in collaborazione con Franco Albini e Franca Helg.
19 e 20 novembre, orario: 14.30 e 16.00
Affluenza massima 15 persone a turno
Appuntamento in Via ai Quattro Canti di San Francesco 49-51 (ingresso DocSAI)
Genova City: opera in tre atti


Buon non-Trentennale, Cono di Portman
Fu l’altra faccia del processo di riqualificazione del Porto Antico: una proposta dirompente presentata in pompa magna il 12 ottobre 1988 a Palazzo San Giorgio e destinata a infiammare il dibattito pubblico nei successivi sei mesi, per poi scemare gradualmente ed essere archiviata una volta per tutte con la delibera quadro del primo marzo 1990.
Stiamo parlando del “Cono di Portman”, progetto mastodontico che, per quanto verosimilmente insostenibile sotto svariati punti di vista, a decenni di distanza è ancora capace di un certo ambiguo fascino.
Fondazione Labò ricorderà questa vicenda in compagnia di alcuni testimoni dell’epoca.
Sabato 19, ore 15, presso il Circolo ricreativo CAP, via Albertazzi 3r
Ingresso libero fino a esaurimento posti.
Pianta analoga di Genova - Presentazione e dibattito
Questa pianta – ideata e disegnata da Francesco Bacci, Valter Scelsi e Ayla Schiappacasse – è la rappresentazione, come si conviene approssimata, parziale, ridotta e simbolica, della città di Genova sul piano di un foglio di carta.
Sovrapposte al disegno dell’esistente, compaiono in tratto rosso le architetture scomparse, e in tratto azzurro le architetture progettate e mai costruite. Così, questa pianta è fatta anche di quello che non vediamo: la città che immaginiamo sia stata e quella che sarebbe potuta esistere, se le cose fossero andate diversamente. In questo senso, la pianta è un atto di fiducia verso un racconto scritto sulla carta, un racconto che ognuno si porta dietro e che non ha finale.
Incontro presso la sede di Villa Montallegro in Torre San Vincenzo
Via San Vincenzo 2
sabato 19, ore 19.
Genova City: opera in tre atti


La Wolfsoniana per “Maledetti Architetti” L’altra modernità di Giuseppe Crosa di Vergagni.
Nonostante la sua ricca e complessa produzione architettonica sia stata accompagnata da significativi riconoscimenti istituzionali e da un’importante rete di committenze private, l’attività di Giuseppe Crosa di Vergagni (Belluno 1886 – Genova 1968) è stata spesso considerata come l’emblematica espressione di un’attitudine progettuale incline a proporre rielaborazioni stilistiche di matrice settecentesca e neoclassica. I più recenti inquadramenti critici sulle vicende architettoniche italiane del Novecento ci aiutano adesso, tuttavia, a riconoscere in Crosa l’autore di alcuni tra i più celebri edifici realizzati nell’ambito della trasformazione urbanistica di Genova della prima metà del Novecento e a inquadrarne l’esperienza nell’alveo di una composita, ma radicata area di ricerca, di cui fecero parte, tra gli altri, Marcello Piacentini e Vincenzo Fasolo. Questa attitudine appare evidente sia nell’originale declinazione vernacolare dell’impianto neogotico della palazzina dello Yacht Club di Genova (1928-1929), sia nella mediazione linguistica tra istanze déco e razionaliste, sperimentata nelle soluzioni architettoniche del palazzo dell’ILVA (1929-1930) e del palazzo Terzano (1937-1938). Mostra a cura di Matteo Fochessati e Anna Vyazemtseva.
Opere esposte presso casa Luzzati al piano terra del Palazzo Ducale. Ingresso libero, orario 10,00-19,00.
VISITA GUIDATA AL VENTRE DEL PONTE MONUMENTALE A CURA DI CSS - CENTRO STUDI SOTTERRANEI
Gli esperti del CSS vi accompagneranno attraverso un tombino, un cunicolo tecnologico e poi ancora un pozzetto, calandovi in questo particolare mondo sotterraneo dove vi muoverete sull’estradosso dell’imponente arcata strutturale del Ponte, tra contrafforti di pietra, archi pensili e grandi fornici ellittici che regalano suggestive prospettive architettoniche. Arriverete infine nell’imponente salone dove si ergono ancora intatte, sotto la carreggiata stradale di Corso Andrea Podestà, per 20 metri di altezza, le mura della sesta cinta fortificata della città di Genova, voluta da Andrea Doria nel 1536.
Domenica 20, orari: 11.30, 14.00, 15.30, 16.15, presentarsi 20 minuti prima.
Appuntamento in Corso Podestà, presso l’ascensore pubblico
numero massimo partecipanti: 15 per turno
Contributo: 20 €, (18 per i soci)
Info (per abbigliamento, difficoltà, manleve etc) e prenotazioni (obbligatorie) al numero 3517800497 (Marina Barbieri) nei giorni feriali in orario 9.00-14.00 e 17.00-19.30 (no sms, no Whatsapp).
Genova City: opera in tre atti


1992 Piano per Genova
Si ricorda infine che è in corso di svolgimento la mostra “1992 Piano per Genova”, a cura di Antonio Lavarello ed Emanuele Piccardo. Questa iniziativa rivela, a trent’anni di distanza, il backstage del progetto di riqualificazione del Porto Antico firmato da Renzo Piano. L’architetto genovese e l’amministrazione guidata da Fulvio Cerofolini ebbero l’intuizione di utilizzare le risorse destinate ad un evento effimero come Expo ’92 per una riconfigurazione permanente del porto vecchio, trasformando così radicalmente il rapporto tra la città e il mare. Tra i materiali in esposizione i disegni di una delle prime versioni del progetto e una selezione di fotografie di cantiere.
La mostra è in Via Sestri, 46, presso lo store Giglio Bagnara, ed è visitabile gratuitamente negli orari di apertura del negozio.
