Itinerario 3: Villa Gruber – Castello d'Albertis
Villa Gruber già De Mari (T2/3) - (Borchia)
Costruita dal nobile genovese Stefano de Mari nella seconda metà del Cinquecento, la villa (la cui attuale struttura neoclassica risale alla fine del Settecento),è situata al culmine di un ampio parco all’inglese tra macchie alberate. Nel corso dei secoli l'edificio è stato oggetto di modifiche e rifacimenti. Nel 1856 la proprietà passò all’industriale austriaco Adolf Gruber e successivamente alla famiglia Perrone, industriali ed editori, che ne lottizzarono una parte. Il parco oggi appartiene al Comune di Genova.
Circonvallazione a monte
Genova a metà dell'Ottocento inizia una grande espansione edilizia, oltre le mura cinquecentesche della città. L'urbanizzazione si spinge sulle colline per realizzare nuovi quartieri borghesi con i progetti delle vie Assarotti, Palestro e Caffaro (tra il 1851 e il 1859). Successivamente, tra il 1865 e il 1880, seguendo il tracciato dell’antico acquedotto, viene tracciata la circonvallazione che si snoda da Manin verso ponente e che raggiunse San Nicola e Principe alla fine di quel secolo. Per migliorare l'accesso ai nuovi quartieri residenziali furono realizzate le due funicolari di Sant'Anna e del Righi e nel 1909 entrò in funzione il primo ascensore pubblico di Castelletto.
Giardino dei combattenti alleati
Il giardino si trova lungo corso Magenta, nel tracciato della circonvallazione a monte. All’interno una lastra in pietra con la base in cemento armato, posta nel 1979, riporta il sacrificio del combattenti alleati caduti in Europa.
Funicolare di Sant’Anna (Borchia)
Ha origine in piazza Portello. Inaugurata il 26 novembre 1891, è la più antica funicolare genovesi. Il primo impianto, che rimase attivo fino al 1979 quando venne elettrificato, funzionava sul principio dei contrappesi ad acqua: il serbatoio della vettura a monte veniva riempito d'acqua e il peso della vettura causava, tramite una fune che scorreva su una puleggia, il trascinamento verso l'alto di quella a valle.
Giardini Aldo Acquarone (SF13)
Sono i giardini che si trovano al culmine della funicolare di Sant’Anna e davanti al tunnel di accesso all’ascensore che collega corso Magenta a via Crocco.
Sono dedicati al poeta e commediografo dialettale genovese Aldo Acquarone (1898-1964), che pubblicò varie raccolte di versi, poi riunite nell'edizione de “I sonetti” (1959). Due sue commedie furono rese famose da Gilberto: Quande o gatto o no gh'è (1927) e Bocce (1930).
Chiesa di Sant'Anna - Convento e Farmacia dei padri Carmelitani Scalzi (Borchia)
La chiesa di Sant’Anna è stata realizzata nel XVI secolo nel tipico stile del barocco genovese. Al suo interno sono conservate alcune opere di importanti pittori genovesi, come Domenico Fiasella e Castellino Castello. Alle spalle della chiesa, sulla sommità del poggio di Bachernia, è situato il convento dei padri Carmelitani Scalzi. Fondato nel 1584, rappresenta il primo insediamento di quest’ordine in Italia. Il complesso conventuale di Sant’Anna dal 1650 ospita la Farmacia, tra le più antiche e rinomate Botteghe Storiche genovesi. Qui i frati, da oltre trecento anni, creano prodotti curativi e cosmetici con erbe e ingredienti naturali.
Ponte Caffaro (SF14)
Genova a metà dell'Ottocento inizia una grande espansione edilizia, oltre le mura cinquecentesche della città. L'urbanizzazione si spinge sulle colline per realizzare nuovi quartieri borghesi con i progetti delle vie Assarotti, Palestro e Caffaro Uno dei primi grandi interventi fu la costruzione, nel 1852, della “strada del Portello”, l’attuale via Caffaro, terminata nel 1872. Nella parte più alta della via, in prossimità di passo Barsanti, Tommaso Carminati progettò, inserendovi le tubature dell’antico acquedotto, il ponte Caffaro, che venne inglobato nell'allora in costruzione Circonvallazione a Monte. I lavori furono molto lunghi e impegnativi. Le scalinate laterali di raccordo con corso Paganini furono ultimate alla fine del secolo.
Piazza Villa e monumento ai caduti
All'interno del giardino pubblico di piazza Goffredo Villa è collocato il monumento ai caduti di San Vincenzo. Venne realizzata in bronzo su un basamento di granito tra il 1923 e il 1925 da Francesco Messina, all'epoca poco più che ventenne. L'opera raffigura i corpi di tre soldati nell'atto di lanciare bombe a mano. Lastre bronzee portano incisi i nomi dei caduti.
Spianata Castelletto, Belvedere e Ascensore di Castelletto (2 Borchie) - (SF15)
Costruita già prima del Mille e in seguito ulteriormente ingrandita, demolita e riedificata (l'ultima volta dal governo sabaudo che intendeva così controllare Genova dall'alto) la fortezza di Castelletto venne spianata durante l'insurrezione popolare del 1849. Oggi il belvedere Montaldo è una grande terrazza aperta sulla città
L’ascensore di Castelletto, inaugurato nel dicembre 1909, venne costruito per collegare piazza Portello con il Belvedere Luigi Montaldo. La salita dura 40 secondi per una altezza complessiva di 80 metri. Il punto di arrivo è una torretta in stile liberty. L'ascensore venne celebrato dal poeta Giorgio Caproni (1912-1990) in una celebre poesia: Quando andrò in paradiso / non voglio che una campana / lunga sappia di tegola / all'alba - d'acqua piovana. / Quando mi sarò deciso / d'andarci, in paradiso / ci andrò con l'ascensore / di Castelletto, nelle ore notturne, / rubando un poco / di tempo al mio riposo [...]
Piazza Portello (ST5)
Piazza Portello, alla base di via Caffaro, e tra le due gallerie Bixio (a levante) e Garibaldi, attraverso via Interiano, porta a via Garibaldi e i suoi Musei di Strada Nuova. Venne modificata nel 1897 per consentire il transito dei tram (allora transitavano nelle gallerie a senso unico alternato) e nel decennio successivo al 1920 furono eseguiti i lavori di ristrutturazione per allargare le gallerie. Dalla piazza si può accedere alla funicolare Sant’Anna, che la collega a via Bertani e all’ascensore che porta in spianata Castelletto. Verso ponente è visibile una sorta di minareto inserito nel giardino del Palazzo di Nicolosio Lomellino (accessibile da via Garibaldi).
Chiesa delle Grazie e San Gerolamo
Un primo piccolo edificio religioso intitolato a San Gerolamo venne costruito in questa zona nel 1405, ma le origini potrebbero essere più antiche. L'urbanizzazione ottocentesca delle colline portò a un considerevole aumento della popolazione per cui nel 1929 si decise di edificare una nuova chiesa nell'area al di sopra del monastero della Santissima Annunziata, detto “delle monache turchine”. Il progetto venne affidato all'architetto Maurizio Bruzzo. La chiesa fu aperta al culto il 20 dicembre 1931.
Giardini Marco Dino Rossi
Questi giardini pubblici sono stati intitolati a Marco Dino Rossi (1922-1944), giovanissimo partigiano (nome di battaglia: “Fuoco”) fucilato dai tedeschi, medaglia d’oro al valor militare alla memoria. Nell'agosto del 1944 era stato incaricato di svolgere una missione in Francia, ma venne arrestato dai tedeschi presso Pigna e portato nel Palazzo Vascian a Sanremo dove fu torturato e ucciso.
Su un muro del civico 12A si scorge il disegno di una croce azzurra in campo bianco, tracciata durante la seconda guerra mondiale.
Parco di Villa Piaggio (Borchia)
Proprietà del Comune dal 1971, è un parco di circa ottomila mq aperto al pubblico. È situato all'interno della cinta muraria della Genova secentesca. La prima edificazione della Villa risale al XV secolo. All’originario accesso di via Pertinace, fu aggiunto alla fine dell’Ottocento un nuovo ingresso monumentale da corso Firenze, con collegamento alle scuderie e alla terrazza.
Castello Bruzzo
Una villa Liberty che riprende il modello di castello tipico del gusto tra Ottocento e Novecento, venne realizzata nel 1904 da Gino Coppedè (1866-1927) per Pietro Micheli. Sul blocco centrale, dotato di saloni affrescati, si eleva una torre dotata di merli e coperta da un tetto a padiglione. Il parco che circonda l'edificio è stato realizzato in stile romantico, con percorsi tra finte grotte e rupi scoscese.
Nella via Piaggio si trovano alcune deliziose ville Liberty realizzate nei primi decenni del Novecento.
Funicolare Zecca-Righi (Borchia) (ST6)
La funicolare Zecca-Righi collega il centro (appunto da piazza della Zecca) con il parco delle Mura attraverso sette stazioni per una lunghezza di 1428 metri con una pendenza media del 19,1% per un dislivello di 279 metri. La linea è costituita da un unico binario che si sdoppia nel tratto centrale per permettere il passaggio delle due cabine. Il percorso venne realizzato tra il 1895 e il 1897 da una società svizzera.
Chiesa di San Nicola
La chiesa di San Nicola da Tolentino, progettata da Andrea Ceresola detto “Vannone”, venne costruita negli ultimi anni del Cinquecento dai padri Agostiniani Scalzi. Distrutta da un bombardamento nel 1942, venne ricostruita fra il 1945 e il 1950 e subì numerose modifiche successive. Ospita diverse opere d’arte di Lazzaro Tavarone, Taddeo Carlone, Bartolomeo Orsolino, G.B. Paggi e Bartolomeo Guidobono. All’interno sono sepolti lo scultore Nicolò Stefano Traverso e Giacomo Mazzini, padre di Giuseppe.
Giardini Pellizzari
I Giardini sono stati progettati come un terrazzo panoramico sulla valletta di San Nicola, che ospita l’Albergo dei Poveri. Sono intitolati ad Achille Pellizzari (1882-1948), docente di letteratura italiana presso l'Università di Genova, partigiano nella Resistenza e in seguito deputato del Parlamento Italiano.
Albergo dei Poveri
Il complesso dell’Albergo dei Poveri fu costruito a Genova nel 1656 per dare ospizio agli indigenti. L'iniziativa fu del nobile Emanuele Brignole e i primi “inquilini” furono accolti dieci anni più tardi, anche se i lavori di edificazione e di ampliamento proseguirono per circa duecento anni. Nelle sue fondamenta vennero sepolti circa diecimila vittime della grande peste che colpì anche Genova tra il 1656 e il 1657. È uno tra i più grandi ed imponenti edifici genovesi: al suo interno sono presenti una quadreria, una chiesa, intitolata all'Immacolata Concezione, e quattro grandi cortili. Dal 1991 l’edificio ospita l’Università di Genova.
Serre di San Nicola
Le serre di San Nicola sono situate alle spalle dell’Albergo dei Poveri, nell’area della Valletta, un giardino scosceso che si estende per circa 27.000 metri. Il terreno venne donato alla città di Genova dal proprietario Emanuele Brignole per dare uno spazio verde agli ospiti dell'Albergo. È stato per lungo tempo un vivaio comunale. Dal 2011 un gruppo di abitanti di quartiere ha costituito l’associazione “Le Serre di San Nicola”, che ha ridato vita a questo spazio verde.
Casa natale di Eugenio Montale
Al numero 5 di corso Dogali, il 12 ottobre 1896 nacque il poeta Eugenio Montale (1896-1981), premio Nobel per la letteratura nel 1975. Il 12 settembre 1982 è stata posta una targa che indica la casa natale del poeta. A corso Dogali, Montale dedicò una poesia pubblicata in "Diario del '71-'72".
Belvedere Don Ga’ (L2)
Questo panoramico belvedere, inaugurato nel 2009, è stato intitolato a don Gaspare Canepa (1919-1994), storico fondatore del Movimento Ragazzi e di Monteleco, educatore e figura di riferimento per molti giovani.
Ascensore Montegalletto (Borchia)
Il primo impianto fu realizzato nel 1929: per accedere da via Balbi ai due ascensori che collegano con la Circonvallazione a Monte, in corso Dogali, era necessario percorrere a piedi una galleria si quasi 300 m e le cabine potevano portare al massimo 20 persone. Nel 1995 venne eliminato il percorso a piedi con un impianto in completa automazione: il sistema funicolare orizzontale che percorre la galleria in cabina alla velocità di 4,5 m al secondo, sommato al sistema verticale a una velocità di 1,16 m al secondo, per una durata del viaggio di 3 minuti e 25 secondi.
Castello d'Albertis Museo delle Culture del Mondo (T3) - (Borchia)
Fu costruito tra il 1886 e il 1892 in stile neogotico sulla cima della collina di Montegalletto, su un antico bastione delle mura trecentesche come abitazione del capitano Enrico Alberto D'Albertis. Il progetto venne ideato dallo stesso committente, che vi dimorò fino alla sua morte, nel 1932. In occasione dei suoi viaggi per mare e per terra, D'Albertis raccolse una collezione di materiale archeologico ed etnografico. Dopo la sua scomparsa lasciò alla città di Genova il Castello, che oggi ospita il “Museo delle Culture del Mondo”.
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